Renzi passa agli ultimatum a Letta: «La pazienza è finita. O il governo fa quello che diciamo oppure “finish”…»

25 Nov 2013 20:22 - di Corrado Vitale

Renzi alza il livello dello scontro con Letta. Se prima erano schermaglie e punture di spillo, ora sono minacciosi ultimatum. Il sindaco di Firenze ha scelto la piazza di Prato per imprimere una accelerazione alla sua polemica con il governo:  «Il Pd porterà  il governo ad ottenere risultati per le riforme istituzionali e la legge elettorale perché ha la maggioranza assoluta della maggioranza delle larghe intese: se non si fa quello che chiediamo noi…finish». Per lanciare il suo ukase, l’aspirante segretario del Pd sceglie proprio il giorno in cui Franceschini annuncia che il governo porrà la fiducia sulla legge di stabilità. Ancora brucia, a Renzi e ai sempre più numerosi malpancisti di Largo del Nazareno, il blitz di Letta che qualche giorno fa ha posto il no alla sfiducia per la Cancellieri come un prendere o lasciare. Ora Matteo passa al contrattacco: «In questi mesi hanno detto  fai il bravo sulla Cancellieri, sull’Imu, su Alfano. La pazienza è  finita, dopo che loro hanno abusato della nostra pazienza ora usino un po’ delle nostre idee».

Poco prima, su Facebook, aveva già espresso il suo nervosismo: «Noi non possiamo più farci dettare l’agenda dagli altri, tocca a noi raccontare cosa proponiamo per l’Italia. Perché solo il Pd oggi può salvare l’Italia. Ci candidiamo per questo». Ma cosa ci dovrebbe essere in agenda per accontentare l’aspirante segretario del Pd? «Ci sono poche cose chiare da fare subito. La prima è la Legge elettorale. La regola deve essere che chi arriva prima vince davvero e governa per 5 anni. La legge più semplice del mondo esiste già, è quella dei sindaci». Il sindaco assicura che un Pd “renziano” dirà «con forza al governo che sulle riforme elettorali e istituzionali si smette di prendere in giro i cittadini e in tempo limitato si portano i risultati a casa». L’offensiva polemica di Renzi è certo finalizzata ad allargare il più possibile il già annunciato successo dell’8 dicembre. Ma, dopo quella data, è assai improbabile che le acque dentro il Pd si calmino. E non sarà certo facile la navigazione per Letta, con il “suo” partito desideroso, con ogni probabilità,  di fargli al più presto la festa.

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