È morto Liu Guandong, il prete “eroe” che si oppose al comunismo cinese

7 Nov 2013 19:14 - di Franco Bianchini

Un prete “eroe”, impossibile da costringere alla resa, che ha avuto il coraggio di opporsi al comunismo dilagante in Cina e a continuare la sua missione. È morto all’età di 94 anni Peter Liu Guandong, vescovo cattolico di Yixian, per anni a capo della cosiddetta “chiesa del silenzio” cinese, costretta a una vita catacombale dal regime perché fedele al Papa e alla Santa Sede. La conferma è stata data da fonti cattoliche. Il presule, fuggito dagli arresti domiciliari e nascosto per ben sedici anni, è stato sepolto in segreto nella sua città della provincia dell’Hebei. Nato nel 1919, Liu venne ordinato nel 1945. Nel 1955 fu vittima del primo arresto, per due anni. Nel 1958 fu condannato poi al carcere a vita per essersi opposto alla Chiesa Patriottica cinese, sottomessa al regime comunista. Fu rilasciato nel 1981 e riprese la sua attività di predicazione. Dopo essere stato nominato vescovo di Yixian, nel ’94 si ritirò a causa di un infarto, ma fu rimesso agli arresti domiciliari. Tre anni dopo alcuni preti riuscirono a farlo scappare e lo hanno tenuto nascosto fino al giorno della sua morte. Il suo successore, il vescovo Cosmas Shi Enxiang, nel 2001 è stato a sua volta arrestato e da allora non si hanno sue notizie.

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