Dalla Cina con furore: «Il marxismo ci salverà». E a Pechino fanno gli scongiuri

16 Nov 2013 16:48 - di Gabriele Farro

Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene. La famosa battuta di Woody Allen è stata completamente stravolta dal presidente cinese Xi Jinping, orgoglioso del suo passato e del suo presente all’insegna della falce e martello. Dio sarà pure morto per la nomenklatura di Pechino, che ha sempre fatto del materialismo la sua fede, convinta che la religione continui a essere l’oppio dei popoli. Ma nessuno si permetta di toccare il mitico Marx: «Solo il socialismo può salvare la Cina» e «solo le riforme economiche e l’apertura possono far sviluppare il Paese, il socialismo e il marxismo». Il leader cinese, riporta l’agenzia Nuova Cina, ha «spiegato» in un intervento il significato delle riforme decise nei giorni scorsi dal Comitato centrale comunista. Il comitato ha deciso di ammorbidire la politica del figlio unico, permettendo di avere due figli alle coppie ma solo quando uno dei componenti sia a sua volta figlio unico (grande esempio di rivoluzione democratica cinese); e di abolire il sistema di rieducazione attraverso il lavoro. Inoltre, il massimo organo del Partito comunista ha annunciato una serie di riforme tese a rafforzare il ruolo del settore privato nell’economia. Tra l’ altro, Xi afferma nella sua «chiarificazione» che «una corretta relazione tra il mercato e lo Stato rimane il fondamento delle riforme economiche della Cina». «Lasciar decidere il mercato – ha aggiunto il leader cinese – non significa che il mercato debba decidere tutto». Nessuna rivoluzione copernicana, dunque. Con un paradosso che fa sorridere: il centrodestra italiano parla da sempre di mercato guidato, come già negli anni Sessanta e Settanta faceva il Msi di Giorgio Almirante. Paradosso dei paradossi, all’apice del suo potere Mussolini si domandò cosa era possibile fare per correggere le storture del liberismo e quando fu necessario diede anche una risposta concreta con la nascita dell’Iri, che ebbe un peso determinante nello sviluppo di questo Paese. E di sicuro la sua non fu una svolta per la crescita del marxismo. Qualcuno lo spieghi al presidente cinese. Che forse dovrebbe mettersi l’anima in pace: solo il marxismo è morto ed è per questo che ci sentiamo leggermente meglio.

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