Così Stalin uccise con la fame milioni di persone. L’Ucraina ricorda l’Holodomor

23 Nov 2013 20:04 - di Giovanni Trotta

Migliaia di persone hanno partecipato a Kiev alla cerimonia per ricordare i milioni di vittime del Holodomor, che significa “infliggere la morte per fame”, la gravissima carestia causata dalla collettivizzazione agricola forzata voluta da Stalin. La vicenda è conosciuta come il genocidio ucraino da parte del regime comunista di Stalin. Candele accese, fiori e spighe di grano sono stati lasciati alla base del monumento alle vittime dell’Holodomor. Tante le bandiere gialle e blu dell’Ucraina tra i manifestanti, e non sono mancati reparti paramilitari di nazionalisti cosacchi. La ricorrenza cade in un momento molto delicato per l’Ucraina che, dopo lo stop all’accordo di associazione con la Ue, potrebbe tornare sotto l’orbita russa. Domenica è annunciata una grande manifestazione dell’opposizione che fa riferimento a Julia Timoshenko contro l’allontanamento dall’Unione europea, ma il presidente ucraino Viktor Yanukovich – che ha partecipato alla cerimonia assieme ad altre autorità – ha esortato i suoi connazionali a mettere da parte la politica nel giorno in cui si ricorda la tragedia provocata dal regime comunista: «È inammissibile – ha detto – politicizzare le difficoltà, i momenti drammatici del passato». Secondo alcune stime, il Holodomor uccise tra i 7 e i 10 milioni di persone tra il 1932 e il 1933, di cui circa la metà bambini, e ci furono anche casi di cannibalismo. Una parte della popolazione, soprattutto quella russofona, considera l’Holodomor una tragica colpa del regime comunista (che provocò numerosi morti anche in regioni agricole della Russia). Per altri si trattò viceversa di un genocidio deliberato, diretto specificatamente contro il popolo ucraino. «Non lo so se fu un genocidio o no – taglia corto fra i partecipanti Sasha, 62 anni -, so solo che è stata una tragedia immane, mia madre c’era e me l’ha raccontato, le persone morivano come mosche». Nessun dubbio invece per Aleksiei, 45 anni: «Fu un genocidio contro il popolo ucraino – dice -, Stalin ci ha uccisi perché eravamo contro il comunismo».

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