Arriva l’endorsement da destra per Checco Zalone. «Esprime la filosofia generosa e anticomunista del Cav»

21 Nov 2013 11:55 - di Guglielmo Federici

Checco Zalone come Berlusconi, Sole a catinelle come Forza Italia. Arriva l’endorsement da destra ad opera del capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, che “arruola” il comico con un cinguetto su Twitter: «Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia», ha scritto Brunetta.

E subito su Twitter, non si sono fatte attendere le risposte degli utenti, alcune ironiche («Renatino, prima di recensire un film forse sarebbe il caso che lo guardassi prima», dice Armando); altre di apprezzamento: caro Brunetta «ti sei guadagnato un follower». Zalone testmonial del berlusconismo?

Di Zalone piace la comicità semplice, immediata, ma mai stupida. Il suo personaggio basic, con le tipiche aspirazioni da italiano medio, colpisce nel segno. Se il terzo titolo del comico pugliese ( dopo Cado dalle nubi e Che bella giornata) supera ogni record di incassi con numeri “irrituali” per il cinema italiano, vuol dire che deve aver intercettato lo spirito del tempo (comunque o si voglia giudicare) e i gusti dello spettatore, anzi di milioni di spettatori. Analisti snob in questo caso non reggono. Più che testimonial del berlusconismo il personggio di Zalone è un testimonial del carattere e delle aspirazioni dell’italiano medio, il quale alla fine con autoironia apprezza l’immagine che il cinema gli restituisce e preferisce farsi una sonora risata ( nel film si ride molto) più che macerarsi in elucibrazioni intellettualistico-depressive.

L’Italia attraversata con Sole a catinelle parte dal cuore di una Toscana miliardaria popolata da radical- chic di sinistra, fino al bel mondo di  Portofino, luogo di ritrovo di ricconi e imprenditori da strapazzo, con la cornice di una varia umanità  fatta di cialtroni, truffatori, megalomani e venditori di fumo. I politici sono esclusi da questo affresco. Uno spaccato sociale in cui la lotta di classe – affidata all’interpretazione della moglie di Zalone nel film – risulta fuorviante, fuori dalla realtà. Prevale il buon senso comune. Per questo il “qualunqusmo” addebitato al film sicuramente non piace a sinistra, come rileva Brunetta nel suo endorsement. Il senso del comico veicolato da Zalone, infatti, è centrato sui meccanismi dell’autoironia, sulla riscossa, in positivo, dell’italiano medio con vizi e virtù ammesse serenamente, senza dipingersi per quello che non si è, in una realtà confusa, in crisi quanto si vuole, ma che, se presa per il verso giusto, può anche far ridere di gusto. Il film incarna la “filosofia” berlusconiana? Sicuramente incarna quella degli italiani medi, dipinti come “impresentabili” da certa sinistra. Ma questa Italia tanto impresentabile non lo è al botteghino e nel segreto delle urne. Un motivo ci sarà.

 

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