Scandalo in una scuola di Pavia: studente costretto dal maestro a mettersi in ginocchio

4 Ott 2013 20:10 - di Redazione

Uno studente di terza media costretto a stare in ginocchio per punizione, dopo aver insultato una compagna. Il fatto, accaduto alla scuola “Bussi” di Vigevano (Pavia) nei giorni scorsi, ha destato enorme scalpore. A lamentarsi non sono soltanto i genitori del ragazzo che è stato costretto a inginocchiarsi: anche altri papà e mamma se la prendono ora con il professore, che in passato si sarebbe reso protagonista di altri episodi del genere. E ora il docente rischia seriamente di essere sospeso dall’istituto, soprattutto nel caso in cui venisse avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare. Ad annunciarlo, questa sera, è Giuseppe Bonelli, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Pavia. «Sono stati avviati accertamenti interni alla scuola per ricostruire con esattezza cosa è successo in questa classe – spiega Bonelli -. Sono in corso verifiche incrociate: ascolteremo la versione fornita dal ragazzo, quella dei suoi compagni e sentiremo anche cosa avrà da dire il docente. Una volta completata questa fase, decideremo che provvedimenti adottare». Il dirigente dell’Ufficio scolastico è deciso a fare chiarezza su una vicenda che ha già provocato molte polemiche. «Se i fatti di cui si parla saranno confermati, sarà inevitabile l’avvio di un procedimento disciplinare», dice. Il professore, come detto, rischia una sospensione. Se il periodo di interruzione dell’insegnamento dovesse essere inferiore ai 10 giorni, del caso si occuperà direttamente il dirigente della scuola media “Bussi” di Vigevano; nel caso in cui, invece, il comportamento dell’insegnante dovesse portare a uno stop di maggiore durata, ad occuparsene sarà il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. «Quel che è certo – conferma Bonelli – è che si tratta di una vicenda nella quale vogliamo andare a fondo. E cercheremo di capire anche se questo professore sia stato al centro di altri episodi simili. Sono situazioni che in una scuola non si possono assolutamente tollerare».

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