«Presidiare le coste»: Napolitano mette in imbarazzo la sinistra e raccoglie gli elogi della Lega

3 Ott 2013 17:42 - di Mariano Folgori

La tragedia dei barconi di migranti non si risolve con la facile retorica ma con l’azione energica. L’appello di Napolitano a stroncare il «traffico degli esseri umani» in cooperazione con i Paesi di provenienza  ha spiazzato tutti, a partire dalla sinistra.  Nel pieno dell’orrore per il disastro del barcone di migranti a Lampedusa, si sono udite le solite voci  contro la legge Bossi Fini. Il deputato del Pd Edoardo Patriarca ha ad esempio affermato che tale legge sarebbe un «ostacolo a venire legalmente in Italia», come se il problema non fosse quello di smantellare la filiera criminale che specula sul dolore di tanti esseri umani ma quello di rendere più agevoli gli ingressi in Italia.

Il capo dello Stato ha invece ricordato gli esatti termini del  problema, invitando il governo e le forze politiche a prendere iniziative concrete ed efficaci. «Sono indispensabili – ha detto Napolitano- presidi adeguati lungo le coste da cui partono questi viaggi di disperazione e di morte». Il presidente della Repubblica ha anche sottolineato che «non è accettabile che vengano negati a un’istituzione valida creata dalla Commissione Europea – il Frontex – mezzi adeguati per intervenire senza indugio».

Le parole del capo dello Stato sono state apprezzate in modo particolare dalla Lega. Così scrive Maroni sul suo profilo Twitter :  «Presidiare le coste da cui partono i clandestini. Giusto. È ciò che facevo io da ministro: respingere i barconi e salvare vite». Non c’è dubbio che Napolitano abbia pronunciato parole di buon senso. Ma è lecito chiedersi perché il buon senso, per essere ben accettato e non produrre polemiche, deve avere spesso il conforto del vertice della Repubblica. Ricordate quante polemiche accompagnarono la politica adottata dall’attuale segretario della Lega nel tempo  in cui era a capo del Viminale? Per anni abbiamo avuto una situazione di tranquillità sulle coste. Ma la sinistra si affida in questi casi alla “virtù” della memoria corta.

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