L’Inps chiede a un pensionato di restituire un centesimo. E spende 5 euro per la raccomandata

21 Ott 2013 18:21 - di Redazione

L’Inps chiede a un pensionato romagnolo di 84 anni un centesimo, percepito oltre il dovuto fra il primo gennaio ’96 e il 31 dicembre 2000. L’importo può essere anche rateizzato, oppure si può proporre un’azione giudiziaria da notificare direttamente alla sede romana dell’istituto. Ovvio lo stupore e l’incredulità per un ex commerciante di Riccione, Emilio Casali, titolare di una boutique in viale Dante, quando si è visto recapitare la raccomandata dalla sede di Roma dell’ente con allegato tanto di bollettino di versamento in conto corrente postale. «Sembrava uno scherzo, non volevo credere ai miei occhi – dice mostrando ai cronisti la lettera che riporta il logo Inps – Non riuscivo a capire, addirittura la richiesta di restituire 0,01 euro, un centesimo in più avuto in cinque anni». La lettera riporta la motivazione della richiesta: «Sono state corrisposte quote di pensione non spettanti in quanto l’ammontare dei redditi personali è superiore ai limiti della legge 335 del 1995». C’è pure la data di scadenza per onorare il debito, giovedì 14 novembre, e comunque entro 30 giorni dal ricevimento della missiva, recapitata il 15 ottobre, il pensionato potrà verificare con l’Inps «la possibilità di rateizzare il rimborso». «Mi chiedo se l’Italia può essere considerata un Paese con un futuro – commenta il figlio di Casali, Claudio – se spende 5 euro per la raccomandata, più i soldi della carta, i costi dei dipendenti per l’impostazione della pratica. Euro che si aggiungono a quelli che spenderemo per recarci in posta e per pagare le tasse del bollettino. Tutto questo per incassare un centesimo!». «Per assurdo – aggiunge – se proprio l’Inps volesse incassare questa “poderosa” cifra, avrebbe potuto farlo trattenendola dall’erogazione della stessa pensione». Al momento il pensionato e suo figlio sono intenzionati a non pagare: «Stiamo a vedere – dice Claudio Casali – cosa accadrà dopo la scadenza del 14 novembre, poi decideremo cosa fare, magari scegliendo di rateizzare l’importo. Se incorriamo negli interessi di mora vedremo come faranno a calcolarli».

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