Gasparri sul futuro del Pdl: troppi equivoci da chiarire. Matteoli: l’unità di facciata non serve a nessuno

26 Ott 2013 14:17 - di Redazione

“Certo il nome non è tutto, bisogna capire quale partito si faccia”. ”Il nuovo partito deve essere aperto alle novità ma deve puntare alle qualità”. Lo dice Maurizio Gasparri (Pdl) il giorno dopo la decisione dell’ufficio di presidenza del Pdl di accelerare sulla strada della nuova Forza Italia. “Non saranno improvvisazioni, boy scout della protezione civile, promotori finanziari e faune varie a dare soluzioni”, aggiunge. “Partecipazione, merito, democrazia e primarie sono le regole per rinnovare, non certo le cooptazioni di marziani”. Quanto al premier Letta, visto che non può dirigere il suo partito, la deve smettere “di pretendere di dirigere il nostro”.

“L’iniziativa di chi vuole l’unità del nostro partito – prosegue Gasparri – esigenza prioritaria per rappresentare al meglio valori programmi ed elettori del centrodestra, proseguirà con più forza e ulteriori qualificate presenze. Chiarendo vari equivoci che sono rimasti sul campo. Il sostegno a Berlusconi, vittima di aggressioni giudiziarie e parlamentari che stravolgono principi costituzionali e norme europee, è la priorità, un dovere morale, l’affermazione di un principio di libertà”. “Anche qui – ha concluso – rivendico la pubblica critica a protagonismi deleteri di singole persone che allontanano elettori e alimentano estremismi ossessionati e ossessivi. Inascoltato, ho sostenuto che a volte in politica un passo indietro ne può favorire due in avanti in fasi successive. Saggezza – prosegue Gasparri – che soprattutto chi è più giovane deve praticare. Il nuovo partito deve essere aperto alle novità ma deve puntare alle qualità. Non saranno improvvisazioni, boy scout della protezione civile, promotori finanziari e faune varie a dare soluzioni”. “Partecipazione, merito, democrazia e primarie sono le regole per rinnovare, non certo le cooptazioni di marziani. Ora rischia di prevalere la corsa alla firma mentre serve la corsa alla coesione, alla franchezza, all’intelligenza. Da domani, ad esempio, dobbiamo esaminare la legge di stabilità. Le norme sulla casa vanno buttate nel cestino e rifatte. Nessun nostro ministro può immaginare cosa diversa”.

Invoca chiarezza Altero Matteoli: “L’unità del Pdl è un valore importante ma la si deve raggiungere nella chiarezza. Se fosse solo di facciata o a tutti i costi non servirebbe a nulla. Dopo l’Ufficio di Presidenza di ieri, in cui si è decisa una linea politica approvata in un documento, ora bisognerà che anche coloro che hanno deciso di non partecipare la condividano dopo un serio confronto”. Per Matteoli “l’assetto della gestione e delle cariche di partito viene dopo e si possono trovare le soluzioni soddisfacenti per le ambizioni personali che in un partito ci sono sempre state e di cui nessuno può scandalizzarsi. Decisiva è la chiarezza nella condivisione di un progetto politico, a cominciare dal riconoscimento della leadership di Berlusconi e della sua difesa davanti all’attacco proditorio che è in atto e che tutto il partito ha il dovere di contrastare”.

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