Corteo No-Tav: scontri, bottiglie incendiarie e tre bombe carta disinnescate (erano potentissime)

19 Ott 2013 18:19 - di Desiree Ragazzi

Almeno otto feriti tra le forze dell’ordine e almeno quindici estremisti di sinistra finiti in manette. Più tre bombe carta disinnescate dagli artificieri, contenenti proiettili calibro 12. Se fossero esplose, sarebbero state più potenti di una bomba a mano e potevano avere gravissime conseguenze. L’ordigno era in terra a piazza della Croce Rossa, nei pressi della sede delle Ferrovie dello Stato. È l’ennesimo bollettino di una giornata da dimenticare, una giornata in cui Roma è stata ostaggio della violenza anarchica dei No-Tav.La tensione è esplosa quasi subito. I centri sociali e gli estremisti di sinistra con il volto coperto – dopo aver provocato e fatto tafferugli – hanno assaltato e lanciato bombe carta contro i blindati davanti al ministero dell’Economia e le forze dell’ordine hanno caricato.  Alcuni estremisti sono fuggiti verso via Quintino Sella inseguiti dalla polizia. Il gruppo, per coprirsi la fuga, ha innalzato delle barricate con i cassonetti e hanno rotto la vetrina di una banca. La tensione nei pressi del ministero Economia è subito diventata altissima. A via Goito un altro gruppo di anarchici ha fronteggiato le forze dell’ordine. Nella zona sono arrivati altri blindati delle forze dell’ordine. Alcune persone sono state subito fermate e trasportate in questura. Violenza che era nell’aria e che sicuramente poteva essere evitata. Il corteo degli anarchici è partito con ritardo rispetto alla tabella di marcia. In testa i movimenti per la casa e i No Tav, No Muos, No Expo. Sfilavano anche anarchici, centri sociali, Rifondazione e i sindacati Cobas e Usb. Subito si è capito il clima: bottiglie contro blindati dei carabinieri sono state lanciate  nei pressi della sede di Casa Pound, in via Merulana.  Prima ancora sampietrini, spranghe, catene, caschi sono stati trovati lungo il percorso nascosti dietro cespugli. Su Twitter i manifestanti avevano lanciato un messaggio: «Le forze dell’ordine minacciano di disattivare alcune cellule telefoniche nelle zone interessate dalla manifestazione». Per questo numerosi utenti invitavano ad usare metodi alternativi di comunicazione, come quelli che utilizzano internet invece del segnale Gsm: «Romani, aprite il wifi». Al corteo slogan e cori: «Contro precarietà ed austerità organizziamo la nostra rabbia», uno dei tanti striscioni. Nel lungo serpentone del corteo sono stati distribuiti anche i volantini in cui alcuni avvocati offrivano consulenza gratuita agli arrestati dalle forze dell’ordine. «We can stop», è invece la scritta che accompagnava un disegno sul muro di un attivista No Tav. Il  clima è stato teso sin dall’inizio. Una filiale del Monte dei Paschi di Siena è stata presa di mira con un lancio di uova. Al passaggio del corteo progressivamente i commercianti hanno abbassato le saracinesche, e allo scoppio dei primi petardi anche chi non lo aveva fatto ha chiuso il negozio.

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