Caso Priebke, “Avvenire” apre il dibattito: non si può negare il diritto alla sepoltura. I funerali dai lefevriani di Albano

15 Ott 2013 10:33 - di Renato Berio

Si svolgeranno all’istituto San Pio X di Albano (gestito dai cattolici della Confraternita di Lefebvre) i funerali di Erich Priebke, il capitano nazista non pentito responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Le esequie si terranno in forma privata. Subito dopo il legale Paolo Giachini renderà noto il video-testamento nel quale l’ex Ss racconta la sua verità sulla strage delle Fosse Ardeatine. 

Resta da sciogliere ancora il nodo della sepoltura: l’avvocato Giachini assicura che sarebbero giunte dalla Sicilia e dall’Abruzzo offerte per ospitare la tomba. Disponibilità negata invece dal paese natale di Priebke, Hennigsdorf, proprio al fine di evitare macabri pellegrinaggi di ammiratori neonazisti del capitano defunto.   Pellegrinaggi che non preoccupano evidentemente il sindaco di Fondachelli Fantina (Messina) che ha offerto il suo “spazio” per il mesto ufficio. (“È successo di tutto dopo che ho inviato quel fax – dice il sindaco – ma nessuno racconta che io ho dato disponibilità anche ad ospitare i migranti morti a Lampedusa”).

Il modo in cui è stato trattato, da morto, Erich Priebke, interroga in ogni caso anche le coscienze cristiane. Non è un caso che oggi il quotidiano della Cei, Avvenire, faccia riferimento in prima pagina al dibattito che si è aperto tra i cattolici e che si riverbera anche in numerose lettere inviate al giornale. Il titolo scelto dal direttore Marco Tarquinio in prima è chiaro: “Ma ogni uomo ha diritto alla sepoltura”. Ecco cosa scrivono i lettori di Avvenire: “Se la Chiesa accoglie tutti, proprio tutti, come il Papa non si stanca di ripetere, questa presa di distanza in occasione dei funerali di Priebke non mi sembra coerente…” (Maria Rosa Di Lallo). Poi c’è Mauro Mazzoldi da Iseo (Bs) che riflette: “Tutti i buonisti, sindaco in testa, ebrei, partigiani comunisti, veri e unici responsabili delle Fosse Ardeatine, cosa ormai assolutamente chiarita dai documenti storici, tutti in prima linea a digrignare i denti in una furia vendicativa che dice la vera natura umana macchiata da quel peccato di origine che oggi si nega…”. E infine Silvano Baldini chiede: “Gentle direttore, perché negare i funerali a Priebke? Diritto canonico o ingerenze ebraiche? Ho solo la terza media e so che tutti, ma proprio tutti, siamo uguali dinanzi alla solennità della morte…”. Il direttore Marco Tarquinio prima sottolinea che le esequie private non sono una novità: è la scelta dolorosa ma necessaria dinanzi a chi, come ad esempio i mafiosi o coloro che si macchiano di gravi delitti, si pone con le sue scelte di vita fuori dalla visione cristiana. Tuttavia Tarquinio ammette che nella vicenda c’è qualcosa di “insopportabile” e cioè “che a Erich Priebke si voglia negare, sino a rendere di fatto impossibile questa pietosa pratica, una qualche forma di sepoltura. Ma ogni uomo, qualunque crimine abbia commesso, ne ha diritto”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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