Avvocato presenta un esposto: «Sul funerale negato a Priebke violata la legge»

25 Ott 2013 19:03 - di Redazione

«Non c’entra la politica, a prescindere dalla mia fede politica ho agito perché a mio avviso è stata violata la legge e quindi la questione è giuridica». Così l’avvocato aquilano Paolo Vecchioli, dirigente del Fronte Nazionale, sull’ esposto-denuncia da lui presentato alla procura della Repubblica dell’Aquila nel quale si chiede di verificare se nella vicenda legata alla morte del carnefice nazista Erich Priebke, tra le altre cose, si sia violata la legge sull’interruzione di funerale, vilipendio e sottrazione di cadavere. «Ho saputo di quanto accaduto da persone che hanno partecipato alle esequie e, siccome non ho vissuto io i fatti in prima persona, nell’esposto denuncia utilizzo la formula dubitativa con la quale si chiede alla procura di fare luce sugli accadimenti». Vecchioli ha sottolineato che ora la procura aquilana trasferirà la competenza all’istituzione competente territorialmente. Sulla vicenda Vecchioli sottolinea che «è innegabile che qualcuno, tra cui il rabbino capo, debba dire dove, come e in che forma Priebke possa essere seppellito, del resto Priebke ha scontato l’ergastolo e non può patire una pena accessoria, in tal senso è assordante anche il silenzio della Chiesa». Prendendo in esame l’esposto punto per punto, Vecchioli ricorda che «esiste l’articolo 409 del codice penale che dice che l’interruzione di un funerale è un reato procedile d’ufficio. C’è l’articolo 410 che vieta il vilipendio, non a caso ci sono stati sputi e grida all’indirizzo della salma di Priebke». Inoltre, prosegue, «esiste l’articolo 411 che vieta la sottrazione di cadavere e pare che il 16 ottobre scorso sedicenti guardie e servizi abbiano picchiato il picchetto e poi abbiano asportato la salma, stranamente nessuna delle sedicenti guardie ha presentato denuncia per resistenza e violenza nei confronti di un pubblico ufficiale dal momento che i componenti del pacchetto hanno reagito». Ancora, prosegue il legale, «esiste l’articolo 412 che persegue l’occultamento di cadavere e sembra che la salma sia stata portata via da Pratica di Mare e né parenti, né amici sanno dove sia. C’è poi la continuazione del reato con l’articolo 81 e il concorso con il 110 e 111, in caso non venisse accolta c’è anche l’ipotesi di reato della associazione a delinquere».

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