Alfano schiera i ministri Pdl: “Noi vero motore delle riforme”. E al partito chiede unità e toni bassi

9 Ott 2013 19:42 - di Redazione

Angelino Alfano risponde a Raffaele Fitto e interviene nel nuovo match che si è aperto nel Pdl – azzeramento delle cariche e congresso come road map indispensabile per ripartire – con una conferenza stampa in cui schiera i ministri del Pdl che hanno scelto, per dirla con Nunzia De Girolamo, la “stabilità come valore”. “Abbassiamo i toni – è l’appello di Alfano – e lavoriamo tutti per l’unità”. L’intento della conferenza è chiaro: rendere pubblici i successi ottenuti dalla delegazione del Pdl per stoppare le polemiche interne. Alfano sottolinea che, insieme con gli altri ministri, stanno realizzando al governo il programma del Pdl: “Saremo il motore vero della riforma della giustizia”, promette e assicura che la mission è adesso quella di impedire marce indietro sull’Imu. L’obiettivo è quello di riunire i moderati del centrodestra ma – riflette a sua volta Gaetano Quagliariello, ministro delle Riforme – da sei mesi lavoriamo contro il neocentrismo. E Maurizio Lupi, ministro alle Infrastrutture, rincara la dose: “Vogliamo continuare con forza il lavoro in questo governo, ma resteremo alternativi al Pd”.

L’invito ad abbassare i toni non viene raccolto da Sandro Bondi che attacca: “Proprio non riesco a comprendere il senso di una conferenza stampa da cui emerge solo una rivendicazione dei risultati conseguiti dalla nostra delegazione ministeriale”. Secondo Bondi, senza accenni al “dramma” di Berlusconi, l’iniziativa dei ministri Pdl è “incomprensibile e perfino paradossale”. Replica Alfano: “All’amico Sandro Bondi dico che il risultato della conferenza stampa è evidente per sottolineare che ha un senso stare dentro questo governo dove ci prefiggiamo di realizzare i punti del nostro programma”.

Ma se la conferenza stampa è rivolta al Pdl, visto che tutti l’hanno letta come un messaggio a chi accusa gli “alfaniani” di voler dirottare dalle linee guida di Forza Italia, perché la location scelta è Palazzo Chigi e non la sede del Pdl a San Lorenzo in Lucina? Alfano, dinanzi a questa domanda, non si scompone:  “Qui noi stiamo presentando da ministri quello che abbiamo fatto e mi pare doveroso essere qui. A seconda dell’argomento sceglieremo il posto giusto”. E respinge, anche, la tesi secondo cui il suo gruppo starebbe lavorando per il “superamento” di Berlusconi:  “La nostra prospettiva – dice – è lavorare per il bene dell’Italia con un partito grande e unito. Vogliamo una grande forza politica per il paese e coltiviamo ambizioni grandi: un grande centrodestra con al centro il Pdl. Con Berlusconi c’è un vincolo affettivo mai venuto meno”.

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