Uno scandalo manda in crisi la legge del figlio unico: le multe erano intascate dai burocrati cinesi

20 Set 2013 13:04 - di Redazione

Oltre 1,6 miliardi di yuan (circa 18 milioni di euro) raccolti in Cina da 45 contee e città e nove regioni attraverso le multe inflitte alle famiglie per aver violato la legge del figlio unico, sono stati oggetto di appropriazione indebita e malversazione tra il 2009 e il 2012. La notizia arriva dai giornali di Shangai. Il sistema, introdotto alla fine degli anni settanta, prevede che le famiglie che hanno più di un figlio debbano pagare alla commissione di pianificazione familiare del luogo in cui risiedono multe spesso anche molto salate. In linea generale i fondi raccolti dovrebbero essere poi utilizzati per progetti sociali o servizi pubblici. Cosa che invece nella maggior parte dei casi non accadde. Secondo i dati disponibili, nella sola provincia centrale dell’Hunan, una di quelle dove maggiormente si registrano casi di malversazione, quasi 10 milioni di yuan raccolti con le multe sono stati spesi per il funzionamento del governo locale e per spese di ospitalità di funzionari e personalità, nonché per le indennità versate per il personale del governo. La notizia degli abusi ha suscitato molte polemiche tanto che un gruppo di 114 avvocati ha chiesto ufficialmente la divulgazione dei dettagli delle spese sostenute dai governi per il mantenimento sociale.

La normativa limita le coppie ad avere un solo bambino; fanno eccezione le famiglie residenti nelle zone rurali – alle quali è permesso avere un secondo bambino se il primo è femmina – e le minoranze etniche. In particolare, le gravidanze sono sottoposte alla supervisione dalle cellule di controllo, le quali autorizzano alla procreazione in base alle quote-nascita assegnate annualmente dal governo e specifiche per ogni provincia. Quando le quote di crescita della popolazione si abbassano al di sotto della soglia  prevista in sede locale, i numeri possono essere rivisti e rivalutati, e può essere consentito alle coppie avere un secondo figlio. Le sanzioni previste sono molto pesanti. Secondo i dati del regime di Pechino, tra il 1986 e il 2000, l’indice di fertilità totale è sceso in media dell’1,8% evitando più di quattrocento milioni di nascite.

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