Un transgender tedesco è il primo “mammo” in Europa. E la Merkel sfugge alle domande sui gay

10 Set 2013 13:38 - di Redazione

È tedesco il primo “mammo” in Europa. Un transgender di Berlino è il primo uomo ad avere dato alla luce un bambino dopo una gravidanza avuta attraverso un donatore di sperma. L’uomo, che è nato donna, ha partorito il bambino a casa con un’ostetrica nel quartiere Neukoellin di Berlino. Ha insistito per un parto in casa perché ha rifiutato di essere registrato come la madre in tutti i documenti dell’ospedale, un obbligo di legge in Germania. Il neo padre, che ha mantenuto gli organi riproduttivi di una donna, è stato sottoposto a  terapie di sostituzione ormonale nel corso degli anni. I dettagli sul donatore di sperma o qualsiasi altra informazione è stata tenuta nascosta all’opinione pubblica per proteggere il bambino da qualsiasi scandalo mediatico. Ufficialmente il bambino, che è nato il 18 marzo, non ha una madre, solo un padre . Un portavoce del ministero per gli affari esterni ha dichiarato: «La persona in questione non ha voluto apparire come una madre, ma come un padre sul certificato di nascita e la richiesta è stata onorata». I media tedeschi hanno reagito con stupore alla notizia. «Ha una pancia da gravidanza, piuttosto che da birra», era solo uno dei tanti titoli dei giornali tedeschi. Una notizia choc che ha creato polemiche in Germania.

In imbarazzo Angela Merkel, notoriamente contraria ai matrimoni e alle adozioni per le coppie gay, figuriamo alla nascita di un bambino da un papà tra. La Cancelliera non ha affrontato direttamente il caso, ma rispondendo alle domande del pubblico alla trasmissione Wahlarena della prima rete pubblica Ard, è apparsa in evidente imbarazzo quando un omosessuale le ha chiesto se si arriverà a una legge per l’adozione di bambini a coppie gay (tema dove il suo partito Cdu è fermamente contrario). La Merkel ha farfugliato qualcosa, ma alla fine ha escluso che con lei si arriverà a una legge sulle adozioni per coppie gay: «Lo dico onestamente, con me non ci sarà».

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