Toc toc, il fisco bussa sempre due volte. E stavolta spedisce 35mila lettere per farvi confessare…

17 Set 2013 19:37 - di Redazione
C’è una data già fissata per il primo appuntamento con l’Agenzia delle Entrate. Il fisco accorcia i tempi e nelle 35mila lettere ai contribuenti selezionati con il Redditometro indica subito la data del primo appuntamento in cui il soggetto interessato dovrà dare le prime spiegazioni sullo scostamento che emerge tra spese fatte e reddito percepito. In ogni caso il contribuente, se per qualsiasi motivo non potesse rispettare la data indicata nella lettera, avrà tempo quindici giorni dalla ricezione della comunicazione per recarsi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Le lettere sono in arrivo ed è confermato al momento il numero dei controlli di quest’anno, indicato in 35.000 nel Piano dell’Agenzia per il 2013. Le Raccomandate arriveranno soltanto a contribuenti per i quali emerge uno scostamento, tra reddito dichiarato e spese effettuate, superiore almeno del 20%. L’accertamento sintetico avverrà in due tappe: la prima, con la data dell’appuntamento già fissata nella lettera, servirà per i chiarimenti. Nel caso in cui ci siano delle spese di entità superiore al reddito, al di sopra del 20%, il contribuente dovrà dunque spiegare la provenienza dei soldi che non emergerebbero dal reddito. È evidente che per in questa prima fase può tornare utile portare tutta la documentazione con la quale si è in grado di dimostrare la provenienza di quelle somme. Per fare un esempio, un giovane che ha acquistato una casa, di un valore decisamente superiore alle proprie possibilità economiche, potrà dimostrare di avere ricevuto una quota del denaro dai genitori. Se si chiedono soldi in prestito a conoscenti e amici, la regola per evitare questioni resta quella di muoversi sempre attraverso bonifici bancari. La prima fase in ogni caso è solo interlocutoria. Serve all’Agenzia delle Entrate per capire se è necessario procedere all’accertamento vero e proprio e questa seconda fase scatta solo se le spiegazioni (e l’eventuale documentazione) date nel primo incontro all’ufficio fiscale non sia stata del tutto soddisfacente. Nella selezione dei contribuenti il Fisco prenderà in considerazione solo le spese “certe”, quelle che in altri termini risultano dalle banche dati o dalle stesse dichiarazioni del contribuente. Le spese correnti, quelle calcolabili in base alla media Istat, entreranno in gioco invece solo in un secondo momento, nel caso in cui le spiegazioni del contribuente non siano soddisfacenti e si proceda al vero e proprio accertamento.

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