Roma in ginocchio al primo acquazzone: ora Marino chieda scusa ad Alemanno…

30 Set 2013 17:10 - di Priscilla Del Ninno

Il danno (del maltempo) e la beffa (della ztl violata). Il primo nubifragio autunnale si abbatte su Roma e mette in ginocchio la città: incidenti stradali, circolazione in tilt, due stazioni della metro A chiuse, i soliti tombini intasati e intere zone allagate. Un bollettino di guerra, quello post acquazzone nella capitale che, per una volta, cittadini romani e popolazione democrat non potranno addebitare alla giunta Alemanno, (con sommo disappunto, immaginiamo, di autori satirici e imitatori televisivi). Il “sindaco della pioggia” è stato sostituito dal “sindaco su due ruote”, travolto dalla prima burrascosa mattinata metereologica dalla sua elezione. E dire che il tema della viabilità è stato sempre il primo punto all’ordine del giorno del suo programma, dalla campagna elettorale, alla prima fase d’insediamento sulla poltrona di primo cittadino. E ora? Un forte rovescio si abbatte sulla città e subito la gente ne approfitta per smentire progetti urbanistici e velleitari piani di circolazione e pedonalizzazione e varcare l’agognata soglia della città proibita. I vigili abbandonano temporaneamente il presidio in via dei Fori imperiali, e addio viale ciclabile e precluso al transito automobilistico: vetture e scooter, come nulla fosse, hanno varcato la soglia della città proibita, violando in macchina e moto il percorso più ambito e vietato della capitale, paradiso stradale perduto e riservato in esclusiva al popolo di eletti composto da indefessi ciclisti e ortodossi ambientalisti. Ma se verso il Colosseo e piazza Venezia si deambulava benissimo, di contro, nel resto della città la circolazione si è bloccata in varie zone per allagamenti e traffico in tilt. Per non parlare dei forti disagi registrati nei pressi dei cantieri per la metro C: tanto per dare un sommario – e non esaustivo quadro della situazione –  i vigili del fuoco di Roma sono stati impegnati in 25 interventi. Chissà allora se anche stavolta nefandezze climatiche e inadeguatezze strutturali di Roma verranno addebitate al primo cittadino, come sempre accaduto ad Alemanno, durante il suo mandato capitolino messo sotto accusa ad ogni goccia di pioggia caduta sulla città e vittima di una spietata caccia all’untore che lo ha ritenuto colpevole di ogni alito di vento non gradito soffiato sulla città. Nel frattempo Marino e i suoi sostenitori, nonché i suoi elettori pentiti, potranno prendersela col ciclone Nefertari, responsabile dell’arrivo dell’autunno, e con il perturbante successore in arrivo, il ciclone Penelope, presunto responsabile del maltempo previsto per il weekend.

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