Per l’omicidio della giovane brasiliana fermato il datore di lavoro

3 Set 2013 11:06 - di Sandro Forte

C’è un fermo per la morte di Marilia Rodrigues Martins, la brasiliana di 29 anni uccisa a Gambara nel Bresciano. Si tratta di Claudio Grigoletto, 32 anni, uno dei suoi due datori di lavoro, interrogato a lungo dai carabinieri nel corso della notte. In un primo momento Grigoletto, pilota e titolare della “Alpi Aviation do Brasil” (un’azienda che vende ultraleggeri), aveva raccontato di aver visto la giovane per l’ultima volta giovedì scorso. Secondo la sua ricostruzione, quel pomeriggio avrebbe mandato un messaggio alla ragazza per chiedere come andava il lavoro e lei avrebbe risposto: «Tutto tranquillo». Nel corso del lungo interrogatorio Grigoletto avrebbe cercato di spiegare agli inquirenti di essere stato lontano da Gambara nelle ore in cui sarebbe avvenuto il delitto e di essere tornato nel paese solo quando si è saputo della morte della brasiliana. Ma la sua versione evidentemente non ha convinto gli inquirenti, coordinati dal pm Ambrogio Cassiani, che al termine dell’interrogatorio lo hanno fermato con l’accusa di omicidio aggravato. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero avuto una relazione, negata comunque da Grigoletto, che è sposato e padre di due figlie, di cui una nata poco meno di due mesi fa.
Marilia Rodrigues Silva Martins è stata trovata uccisa venerdì scorso. L’autopsia, oltre a evidenziare che era incinta, ha fatto capire che la ragazza non è morta per via dei colpi ricevuti alla testa nell’ufficio in cui qualche notte dormiva – dal momento che non aveva una residenza fissa – e nel quale tra giovedì e venerdì qualcuno è entrato e l’ha uccisa. Invece sarebbe stata strozzata, a giudicare dai profondi segni sul collo. L’assassino ha inscenato poi un incidente o un suicidio, manomettendo il tubo che collegava la piccola caldaia che ha sprigionato metano. L’odore è stato sentito, venerdì sera, dal padrone dello stabile che ha trovato la bella brasiliana in una posizione difficilmente compatibile con una caduta, così come lo erano le ferite che aveva alla nuca, le quali hanno subito destato sospetti, poi confermati dall’autopsia. Sono apparsi sempre più una messinscena la fuga di gas e il fatto che sia stato trovata nella stanza una bottiglia di acido muriatico, quasi si volesse far credere a un suicidio.
L’altro datore di lavoro, Roberto Tomellini, è stato sentito in Procura dal pm Ambrogio Cassiani che il giorno dopo la scoperta della morte aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio. Tomellini ha anche effettuato il riconoscimento ufficiale del corpo. Prima di procedere al fermo di Grigoletto i carabinieri di Brescia hanno sentito parecchie persone anche sulla situazione sentimentale della vittima che però sembra non fosse definita. Lo ha confermato l’ex fidanzato, con il quale Marilia aveva vissuto qualche mese prima di andarsene.

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