Equitalia, cinque indagati per corruzione. Chiudevano un occhio in cambio di mazzette

19 Set 2013 11:37 - di Redazione

Equitalia finisce nel mirino delle Procure per presunta corruzione. Sono cinque i funzionari dell’agenzia per la riscossione delle imposte più odiata dagli italiani indagati dall’inchiesta della Guardia di Finanza, che ha portato le Fiamme Gialle a effettuare 29 perquisizioni, a Roma, Latina, Genova, Napoli e Venezia. All’alba di oggi sono state passate al setaccio abitazioni e uffici di numerosi imprenditori a Venezia, Caserta, Napoli e altre città. In soldoni i funzionari avrebbero preso mazzette per evitare i pagamenti di “alcuni” grandi debitori.  Tra gli indagati Francesco Pasquini, ex direttore regionale Equitalia del Lazio e attuale direttore regionale Liguria. In cambio della promessa di denaro, infatti, sarebbero state accolte, senza che vi fossero i requisiti, istanze di rateizzazione di cartelle esattoriali, in pratica i debiti sarebbero stati fittiziamente ridotti. Ma non solo:  inquirenti e investigatori ritengono che i cinque avrebbero anche interferito nelle procedure di versamento dei contributi previdenziali alterando così« sia la correttezza dei dati relativi ai pagamenti, sia la loro visibilità, con l’obiettivo di ottenere la rinuncia, da parte dell’ente di riscossione, ad adottare procedure di esecuzione immobiliare». In concreto sono state fatte risultare come pagate alcune cartelle senza l’avvenuto pagamento da parte dei debitori.

«Equitalia sta già collaborando con gli inquirenti – si legge in un comunicato diramato dall’agenzia dopo le perquisizioni – perché venga fatta piena luce sui fatti e sulle eventuali responsabilità. A tal fine rimarrà a disposizione per fornire tutti i documenti e le informazioni necessari». Molto controversa l’attività della società pubblica nata nel 2005 (dal 1 gennaio i Comuni possono decidere di non usare i servizi di Equitalia e di affidare la riscossione dei tributi ad altre società). Più ombre che luci che hanno portato a casi eclatanti di suicidi di contribuenti sul lastrico o a manifestazioni di disperazione con cittadini che si sono dati fuoco in segno di protesta. Equitalia è stata oggetto di critiche molto aspre per la lentezza delle procedure (che fa lievitare gli interessi e quindi le somme dovute), per l’eccessiva disinvoltura nel ricorrere a strumenti di riscossione coatta come il pignoramento, specie di beni immobili, a fronte di debiti tutto modesti senza tenere conto della difficoltà delle famiglie più povere.

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