Cruciani e Parenzo rispolverano il marchio “Radio Belva”, ma il gr di Selva era un’altra cosa

30 Set 2013 12:17 - di Redazione

Al grido di “Basta con questi talk show”, partirà da mercoledì 9 ottobre il programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo “Radio Belva”. L’appuntamento è su Retequattro ogni mercoledì in prima serata. I due, già noti al grande pubblico per la conduzione de La Zanzara su Radio24, si avventurano con un nuovo talk show che evoca un appellativo particolarmente noto agli ascoltatori di Radio Rai di trent’anni fa. In tanti ricorderanno la sigla e la voce dell’annunciatore che scandiva: “Gr2, direttore Gustavo Selva”. Una sigla radiofonica popolarissima a cavallo tra la fine degli Anni Settanta e i primi anni Ottanta. Quel giornale radio era infatti il punto di riferimento per tanti italiani che volevano sottrarsi alla marmellata informativa cattocomunista dell’epoca. Non era caduto ancora il muro di Berlino, si era in piena guerra fredda e i notiziari erano monopolizzati da giornalisti di stretta osservanza socialista, comunista o democristiana. Quel giornale radio aveva in Selva un direttore in quota Dc, ma a differenza di tanti suoi colleghi scudocrociati, fieramente anticomunista. E quelle posizioni così nette erano miele per le orecchie di tanti ascoltatori.

L’appellativo RadioBelva fu coniato da un comunista doc come Luigi Pintor. Al fondatore del manifesto non andava giù quell’impostazione così netta che esulava dal clima da compromesso storico. Quell’insulto, diventa per Selva un complimento: «Sostengo le mie idee con la forza di una belva che non sbrana, ma azzanna feroce gli argomenti». Per cinque anni il suo notiziario diventa un punto di riferimento per gli ascoltatori e un incubo per la sinistra. «Quando i giornali di sinistra stavano due o tre giorni senza attaccarmi, io mi preoccupavo», raccontò ricordando quell’esperienza. Cruciani e Parenzo in comune con Selva non hanno nulla, tranne forse la capacità di far imbestialire qualche ospite e una parte degli ascoltatori. Il muro di Berlino è caduto, non ci sono più gli anni di piombo e il talk show della Zanzara gioca tutto sulla frase “sbagliata” estorta di volta in volta all’ospite di turno. L’ultimo a far felice i due conduttori è stato Guido Barilla, che proprio nella trasmissione di Radio 24 ha scatenato il vespaio di polemiche sui gay. Radio Belva sarà un remake della Zanzara? A giudicare dal promo pare di sì. Con un tentativo esplicito: fare audience a tutti i costi.

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