Brunetta: «Venti grillini pronti al ribaltone, conosco i nomi. Se stasera il Pd vota contro, il governo è finito»

10 Set 2013 10:26 - di Redazione

«Succederà certamente. Sono circa 20, si sanno già anche i nomi. Al Senato, quello che si prospetta è una maggioranza Pd, Sel, fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle». Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, svela ad “Uno Mattina” i retroscena del voto sulla decadenza di Berlusconi e quel patto segreto tra Pd e M5S che potrebbe portare a un clamoroso strappo di un settore del movimento, da tempo in fibrillazione proprio a causa della tentazione di provare a governare con la sinistra. Ipotesi, quella formulata da Brunetta, che diventerebbe molto plausibile soprattutto se il governo dovesse concludere la sua esperienza proprio a causa delle vicende relative alla giunta per le autorizzazioni, magari proprio stasera, alle 20, con le prime votazioni. «Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le pregiudiziali del relatore Augello, il Partito democratico fa decadere il governo Letta, molto semplicemente. Non fa decadere il senatore Berlusconi, perché rompe la maggioranza», aggiunge Brunetta, che spiega: «La Giunta per le elezioni o è un organo giurisdizionale, come un collegio di tribunale, e allora dovrebbe prendersi il suo tempo, avere i dubbi, valutare, leggere le carte, oppure si comporta in maniera politica. Se decide di comportarsi in maniera politica e – aggiunge Brunetta – di dire poche storie, fuori Berlusconi dalla vita politica, in maniera politica, fuori dal diritto, fuori dalla Costituzione, fuori dai dubbi che sono stati espressi, evidentemente prende una decisione politica, rompe la maggioranza e a questo punto manda a casa, il Pd manda a casa il governo Letta». Dunque, conclude il capogruppo, “se il Partito democratico vota assieme a Grillo e assieme a Sel in Giunta per le elezioni, è il Partito democratico che prende una decisione politica di eliminare politicamente il leader del partito di maggioranza relativa che è Berlusconi, a prescindere da qualsiasi valutazione giuridica”.

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