Berlusconi sul caso Tarantini: «Ho sempre donato soldi a fin di bene»

21 Set 2013 14:17 - di Redazione

«Io ho sempre avuto il piacere di dare a chi avesse bisogno, per me una donazione di qualche migliaio di euro era assolutamente nulla… Ho un dentista che lavora praticamente solo per me e gli mando continuamente persone; l’ultima ha speso addirittura 142mila euro perché gli ha rifatto tutto il palato, la bocca». E ancora: «Non avrei mai immaginato di poter far sedere alla mia tavola delle persone che facessero questa professione…» (escort, ndr). Lo ha affermato l’ex premier Silvio Berlusconi davanti al procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago, secondo quanto si legge nei verbali pubblicati dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”, relativi all’indagine nella quale è indagato con l’accusa di aver indotto, assieme all’ex direttore dell’“Avanti” Valter Lavitola, l’imprenditore Gianpaolo Tarantini a mentire all’autorità giudiziaria barese nell’inchiesta sulle escort. Berlusconi ha spiegato al pm di non aver aiutato solo Tarantini: «Ho dato molti molti soldi in tante direzioni, ad opere di bene, ad associazioni, a fondazioni, a singole persone».

E dell’imprenditore ha detto: «Metteva sul conto non soltanto la famiglia stretta, lui, moglie e due figlie, ma anche la madre e la famiglia del fratello. Quindi mi sembra di ricordare che avessi aderito a dare 5mila più 5mila euro al mese». E ha aggiunto, riferendosi all’entità e al valore del denaro anche in relazione alla sentenza di divorzio: «Mi hanno condannato a pagare 3 milioni e 200mila euro a mia moglie al mese, cioè 100mila euro al giorno, cioè capisce che 5mila euro sono 20 minuti di pagamento, meno di 20 minuti a mia moglie». A far da tramite con Tarantini – scrive “La Gazzetta del Mezzogiorno” – «è stato Valter Lavitola». Berlusconi ha affermato: «Lui si era così interessato della vicenda Tarantini, della signora, della famiglia Tarantini che diceva essere senza mezzi, ma non ho mai parlato con Lavitola del fatto che Tarantini dovesse in qualche modo in eventuali interrogatori coprire cose che mi riguardavano».

In ogni caso l’ex premier ha aggiunto di non aver mai saputo che le ragazze che accompagnavano Tarantini fossero prostitute: «Se l’avessi soltanto immaginato, sarei andato su tutte le furie e avrei mandato fuori lui e queste ragazze…». In un altro passaggio dei verbali dell’inchiesta pubblicati dal quotidiano barese Berlusconi parla anche di un appuntamento 22 minuti dopo la mezzanotte avuto a Palazzo Grazioli con Tarantini il 13 novembre 2008. «L’accusa – ricorda il giornale – sospetta che si dovesse parlare di appalti». E Berlusconi ha replicato: «Io lavoro fino alle due di notte perché aspetto i giornali che mi arrivano all’una e mezza… Per me incontrare Tarantini a quell’orario è una cosa normalissima».

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