Avola, pensionato minaccia di morte il sindaco: «Ha aumentato le tasse»

13 Set 2013 18:44 - di Sandro Forte

Il sindaco di Avola, Luca Cannata, commercialista, 34 anni, vicepresidente regionale di AnciSicilia (l’associazione siciliana dei Comuni), è stato minacciato di morte da un pensionato «per le troppe tasse». Il fatto risale a lunedì scorso ma si è appreso solo ora: il giovane sindaco, in un periodo di grande tensione per l’aumento della fiscalità locale e il taglio dei finanziamenti statali e regionali ai Comuni, è stato avvicinato in piazza da un uomo di 70 anni, T.C, il quale, davanti a tante persone, l’ha minacciato di morte «per le troppe tasse». «Intorno alle 20,20 circa – ha raccontato il sindaco – mentre mi trovavo in piazza Umberto I a conversare tranquillamente con un mio assessore, un amico ex consigliere comunale ed un giornalista locale, mi si avvicinava appiedato il soggetto C.T., a me noto soltanto di vista, il quale con fare aggressivo ed animato profferiva nei miei riguardi parole gravi e intimidatorie che arrivavano alla minaccia di una mia eliminazione fisica. Tale soggetto, richiamato dai miei interlocutori, continuava nella sua condotta spiegando che il motivo era dettato dalle tasse eccessive che, a suo dire, erano a me addebitabili. Sul luogo a quel punto ho chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per gli accertamenti e la denuncia da me presentata». Fin qui il racconto del sindaco, che poi si è lamentato per essere diventato, insieme a tutti gli altri sindaci, una sorta di «riscossore per conto dello Stato con l’introduzione prima dell’Imu e poi della Tares e con una sequenza di atti quasi schizofrenici che ora vedono l’eliminazione delle prime due nel giro di pochi mesi con l’introduzione di un’altra tassa, la service tax». Eppure non sono poi tanto lontani i tempi quando tutte le forze politiche esultavano per aver ottenuto l’elezione diretta del primo cittadino, che però significava – allora e a maggior ragione oggi – una maggiore assunzione di responsabilità nell’amministrare bene la propria città. Finché ci sono i soldi è facile ma, quando vengono a mancare perché c’è una crisi che è mondiale, occorre allora essere bravi amministratori per eliminare sprechi e ottimizzare al meglio le risorse. E non tutti ne sono capaci.

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