Vietato protestare contro Marino e Zingaretti: censurati i manifesti contro la discarica

23 Ago 2013 17:12 - di Franco Bianchini

Non bisogna pronunciare il nome del sindaco invano. E nemmeno quello del presidente della Regione. È lesa maestà. Ed è severamente vietato criticarli, s’incorre nell’ira funesta che si trasforma in censura. «Ci silenziano perfino quando esprimiamo democraticamente le nostre opinioni. Siamo sotto un regime totalitario». È questo il commento del presidio “No Discarica Divino Amore”, secondo cui sarebbe stata fatta «una circolare interna inviata dal comandante pro-tempore della Polizia Municipale di Roma Capitale, Donatella Scafati, ai 19 gruppi municipali e al Gruppo Sicurezza Sociale Urbana, che impone di rimuovere tutti i manifesti inerenti la protesta contro la nuova discarica nella zona Ardeatina Falcognana che riportano esplicitamente i nomi del sindaco di Roma, Ignazio Marino e il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti». «Questa imposizione – aggiunge il Presidio in una nota – che guarda caso, non arriva mai durante le campagne elettorali quando i manifesti vengono abusivamente affissi ovunque e senza tener conto del decoro urbano, ha il sapore di un’azione antidemocratica, che vuole mettere a tacere la voce dei cittadini che stanno lottando per salvaguardare l’ambiente sotto il profilo paesaggistico, geologico e idrogeologico e la salute anche delle nuove generazioni. Apprendiamo – continua il presidio – che la centrale operativa ha già disposto l’impiego di una pattuglia in ogni territorio e ha iniziato la rimozione dei manifesti e l”adozione degli atti conseguenti. Insomma, ci vogliono ridurre al silenzio dopo aver imposto dall’alto una discarica in piena estate che nel caso non ci fossimo accorti, sarebbe stata realizzata senza aver fatto i dovuti rilievi sia in ambito tecnico che legale. Il 21 settembre – conclude la nota del Presidio – scenderemo nuovamente in piazza a Roma in un grande corteo».

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