Terremoto, torna la paura in Friuli: un grande boato ma nessu danno

24 Ago 2013 20:02 - di Redazione

In Friuli torna la paura del terremoto: l’“Orcolat”, che nel terribile 1976 fece un migliaio di vittime, ha bussato questo pomeriggio in Valcellina, negli ultimi anni terra ripetutamente epicentro di scosse telluriche. Il sisma si è verificato alle 15.59, con magnitudo 3.6 gradi Richter e una profondità di 9 chilometri, a Nord dell’abitato di Barcis. Una scossa preceduta da un boato, forse più irruento e destabilizzante dello stesso evento sismico, durato un paio di secondi. Nella mente dei meno giovani è subito tornata alla memoria la primavera-estate di 37 anni fa: in tutta la montagna e pedemontana pordenonese la gente è scesa in strada, salvo far rientro nelle proprie abitazioni pochi minuti più tardi, a emergenza rientrata. Il terremoto è stato avvertito distintamente anche a Pordenone, in provincia di Udine e in quella di Belluno. Anche nel capoluogo della Destra Tagliamento più di qualcuno ha pensato fosse più prudente scendere le scale e attendere qualche minuto in strada. Nel frattempo, il centralino del 115 ha ricevuto numerose chiamate di cittadini preoccupati per l’intensità del sisma e le possibili conseguenze, e la paura dei primi attimi è finita, registrata puntualmente, anche sui social network. I sindaci dei cinque comuni della Valcellina hanno deciso di far uscire alcuni volontari delle squadre comunali di Protezione civile, che hanno presto escluso qualsiasi tipo di problema per persone o cose. Anche i vigili del fuoco hanno verificato la tenuta statica dei principali edifici pubblici della vallata, senza riscontrare alcun tipo di problema. «Era da un po’ che non sentivamo una scossa così forte – ha affermato il sindaco di Claut, Gionata Sturam, il cui comune confina con la zona dell’epicentro – la gente è preoccupata, ma anche consapevole che le abitazioni, dopo il dramma del ’76, sono state costruite con rigidi criteri antisismici. In ogni caso  siamo stati fortunati che la scossa sia durata un paio di secondi, altrimenti il bilancio sarebbe potuto essere diverso, almeno per gli stabili più vecchi». Ironia della sorte, venerdì è stata ufficializzata la sede della prossima grande esercitazione organizzata dal Dipartimento della Protezione civile nazionale: si terrà il prossimo 14 settembre proprio a cavallo tra Valcellina e Cansiglio, zone scelte per omaggiare le duemila vittime del disastro del Vajont del 1963.

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