Letta puntella il governo: «In cento giorni abbiamo fatto tanto». E rassicura il Pdl su Imu e Iva

5 Ago 2013 20:35 - di Redazione

In mattinata erano arrivati i segnali positivi di Bankitalia sulla ripresa, nel pomeriggio le punzecchiature di Epifani («Letta non si faccia logorare»), poi le ironie di Grillo sui cento giorni del governo – («Il dolce far Letta, il nulla») – quindi in serata la replica, con monito incorporato, del premier. «La crisi è tutt’altro che superata. E ci sono priorità urgenti. Per questo non possiamo permetterci crisi politiche», ha detto il presidente del Consiglio a Bolzano per un incontro con il governatore Durnwalder, richiamando ancora una volta il valore della governabilità. «Ci sono segnali di consapevolezza che serve stabilità e non una crisi, non possiamo permetterci crisi politiche», ha aggiunto il premier, che poi ha replicato anche alle facili ironie dei grillini. «I nostri non sono cento giorni di nulla, chi lo dice afferma il falso: sono 100 giorni carichi di fatti e realizzazioni concrete che stanno cambiando in meglio la vita di tanti italiani». Sul piano economico, Letta ha dato una risposta certa alle aspettative del Pdl: «Su Iva ed Imu entro il 31 agosto sarà detta la parola fine. Ad agosto – dice – si lavorerà senza interruzioni di continuità, ci saranno consigli dei ministri dove si affronteranno alcuni nodi ai quali stiamo lavorando. Mentre è un anno nel quale invito gli italiani a fare vacanza – dice – il governo in vacanza non ci andrà».

Ma nell’agenda politica c’è anche il tema della legge elettorale,  «senza la quale le elezioni darebbero una ulteriore situazione di instabilità». «Occorre una procedura d’urgenza, a settembre in commissione e a ottobre si vada in aula. Occorre dare – ha aggiunto Letta – un segnale che si vogliono superare i motivi di instabilità». Letta, comunque, si sente di scommettere sulla stabilità del governo ma non ne fa una questione di vita o di morte: «Nel momento in cui non si potranno più compiere fatti vorrà dire che ci sarà il logoramento del governo e a me non interessa minimamente lavorare per aggiungere un giorno in più alla vita del governo: il tema è realizzare, fare le cose». E il Pd? È al suo fianco? «Sono convinto che la discussione che ci sarà giovedì confermerà l’impegno del Pd ad applicare il programma di governo», risponde il premier, atteso dalle forche caudine della direzione nazionale, dopo la condanna di Silvio Berlusconi.

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