La farsa della seduta “estiva” si ritorce contro la Boldrini. «Centocinquantamila euro per fare passerella…»

20 Ago 2013 14:55 - di Redazione

In tutto sono un centinaio i deputati presenti nell’aula di Montecitorio per la seduta estiva che il presidente Laura Boldrini ha voluto convocare per dimostrare che lei, i parlamentari, li fa lavorare, anche a costo di sprecare soldi per una seduta inutile che serve solo a incardinare nell’agenda parlamentare un provvedimento già approvato dal governo. Al banco del governo c’è solo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Per la maggioranza sono circa 45 i parlamentari democratici presenti. Quattro quelli del Pdl, 5 quelli della Lega e 22 grillini. Tra gli altri il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il presidente della commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico. Tutti e due avevano polemizzato con la presidente Boldrini sulla questione della convocazione della Camera per il decreto sul femminicidio. Ci sono anche una quindicina di parlamentari di Scelta Civica, 8 deputati di Sel e 4 appartenenti al Misto. Le donne sono poco più di una trentina.

«Quanto costa agli italiani la convocazione formale del Parlamento di oggi? Tra i 150 e i 200 mila euro», si è subito lamentato il deputato M5S, Walter Rizzetto che avrebbe preferito donarli a qualche centro di assistenza. Ma la presidente della Camera, Laura Boldrini interviene subito e replica: «Ma lei ha capito che questo è un obbligo? Di cosa parla? Di sprechi? Questo è un esercizio democratico…». Botta  e risposta in aula anche tra laBoldrini e Gianluca Buonanno (Lega Nord) che nel suo intervento afferma: «Dalla sue parole la presidente mi ricorda donna Prassede, una che pensava di avere il monopolio del bene e poi le cose stavano diversamente», riferendosi al personaggio, esemplarmente bigotto, de “I Promessi Sposi” e provocando qualche mugugno in Aula. «Sappiamo bene che lei non sa esprimersi senza offendere», risponde piccata Boldrini. «Non è un’offesa, si legga I Promessi Sposi», replica Buonanno.

Tensione anche tra i “promessi sposi” di un possibile Letta-bis. Pd e Sel in Aula criticano l’atteggiamento del Movimento 5 stelle dopo le polemiche sulla presentazione del decreto legge sul feminicidio. Titti Di Salvo ha detto che la seduta era un “semplice atto dovuto”. Elda Localtelli (Psi) ha ringraziato il presidente della Camera: “Lei ha trasformato un atto dovuto in un atto politicamente rilevante”. Per il Pdl è intervenuto il vice presidente del gruppo Simone Baldelli che ha chiesto un esame “approfondito, sereno e serio del decreto legge».

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