L’8 agosto, data da non dimenticare. E le miniere restano ancora pericolose

8 Ago 2013 20:01 - di Giovanni Centrella

L’8 agosto per chi fa sindacato e non solo, si spera, è una data da ricordare, perché in questa data nel 1956 a Marcinelle, in Belgio, nella miniera Bois du Cazier, persero la vita 262 persone di 12 nazionalità diverse su un totale di 274 operai. Tra di essi furono 136 gli italiani che pagarono con la vita la necessità di un lavoro per sfamare una intera famiglia. Le miniere restano ancora tra i posti più pericolosi in cui lavorare e quello del minatore è ancora uno dei lavori più duri che si possano fare. Nelle miniere sparse nel resto del mondo si continua a morire, nonostante le condizioni non siano più proibitive e insicure come una volta.

Ma stare sotto terra significa anche essere lontani dagli occhi del mondo e la sicurezza, per essere garantita, ha bisogno di trasparenza, visibilità, controlli continui. Marcinelle, la terza tragedia nella storia della emigrazione italiana in ordine di importanza per numero delle vittime, deve restare impressa nella nostra memoria di tutti non solo per rendere omaggio agli italiani caduti, ai quali l’Ugl dedica una giornata di riflessione con un convegno organizzato a Pescara, ma perché dobbiamo sempre ricordare di non abbassare mai la guardia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sul lavoro si continua a morire, meno che in passato, ma è un pericolo non ancora debellato. La sicurezza è un tema che ci riguarda in ogni ambito della nostra vita, quindi non solo quando andiamo a lavorare, ma anche nelle case, nelle scuole, sulle strade, in qualsiasi luogo o attività. La tragedia avvenuta sull’autostrada A16 in Irpinia che ha visto la morte di ben 38 persone deve far riflettere tutti su quanto sia importante attenersi scrupolosamente alle regole, alla manutenzione dei mezzi e delle strade, quanto sia ancora necessario prendere coscienza delle responsabilità che sono in capo ad ognuno di noi. L’Ugl da sempre porta avanti questa battaglia di civiltà e vorrebbe una rivoluzione culturale a partire dalle scuole materne.  La nostra organizzazione  sindacale è convinta anzi che con la sicurezza sia possibile fare sviluppo e con esso aumentare il lavoro. Con un assoluto guadagno per la salute e l’incolumità di tutti.

*Segretario Generale Ugl

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