Dagli esodati al precariato, l’importante è andare nella giusta direzione aiutando chi soffre

29 Ago 2013 16:46 - di Giovanni Centrella

Non possono sfuggire a nessuno le difficoltà e le ragioni all’interno delle quali il governo Letta ha mosso i primi passi verso la soluzione di nodi fondamentali come la cig in deroga, gli esodati, l’Imu e non ultima la questione del precariato nella Pubblica Amministrazione. Allo stesso modo non si può far finta di esserne totalmente soddisfatti. Perché si tratta di impulsi che vanno nella giusta direzione, ovvero a vantaggio delle fasce della popolazione più sofferente e alla quale sono stati intaccati diritti prima ancora che interessi economici, ma che per raggiungere gli obiettivi necessitano di una spinta propulsiva sicuramente maggiore. Ciò vale per la cig in deroga e per gli esodati, così come per il precariato nella Pubblica amministrazione.

Diverso il discorso per l’Imu che potrebbe rivelarsi alla prova del tempo più una mutazione che una eliminazione. L’Ugl si è battuta per prima per la sua eliminazione sulle prime case ad uso abitazione civile. Con una chiara ragione: non si può chiedere a chi ha già fatto enormi sacrifici, pagando mutui e vivendo di solo reddito da lavoro e da pensione, di sopportare una tassa non progressiva e in proporzione più alta rispetto  chi ha di più e possiede di più. A supporto della nostra posizione anche il superamento della crisi che ha ridotto le risorse delle famiglie, spingendole a contrarre i consumi, quindi a bloccare il mercato e di conseguenza produzioni e posti di lavoro. In tal senso riteniamo che dovrebbe essere fatto un ulteriore sforzo per evitare qualsiasi aumento dell’Iva.

Ora non possiamo né giudicare né comprendere con esattezza come si presenterà la tassa sui servizi, quella che in sostanza andrebbe a “sostituire” l’Imu. Dobbiamo attendere la legge di stabilità e il confronto diretto con il governo. Ma quello che possiamo dire fin da ora è che non si può far passare dalla finestra quello che è uscito dalla porta. La classe media con l’abolizione dell’Imu si è vista togliere un peso importante che tuttavia non può essere ripresentato sotto altre sembianze.

Se è chiaro il ritrovato equilibrio politico che è stato raggiunto tra i partiti della maggioranza di governo grazie alle decisioni sopra accennate, deve essere ancora più evidente che al di sopra di tutto c’è il benessere della popolazione, di chi soffre, di chi non ne può più e che attende solo fatti concreti, chiari e stabili.

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