Brindisi, il sindaco animalista del Pd perde la battaglia contro il circo: elefanti e tigri possono esibirsi

23 Ago 2013 19:36 - di Redazione

«I circhi con animali non sono i benvenuti a Brindisi. Andrò fino al Consiglio di Stato, continueremo questa battaglia certi di avere ragione»: si lecca le ferite, il sindaco di centrosinistra di Brindisi, Mimmo Consales, che non si ritiene sconfitto dalla decisione del Tar che ha concesso la sospensiva di una nota del Comune del 15 luglio scorso con la quale si chiedeva al circo “’Darix presenta Orfei” certificazione riguardo al mancato impiego di animali negli show per concedere l’autorizzazione a impiantare il tendone per l’intero mese di settembre. Di tutt’altra opinione Darix Martini, il patron della compagnia, che ha presentato ricorso, assistito dall’avvocato Giulio Cerceo e l’ha spuntata nella primissima fase (il 2 agosto scorso) e che invece ritiene che lo spettacolo si farà, anche solo per 15 giorni, nello spiazzo antistante il centro commerciale “Le Colonne” di Brindisi. Non è ancora chiaro se nella prima o nella seconda metà del mese. « È tutto in regola – ha detto Martini – sfido gli animalisti a venire a controllare».

L’animalista numero uno, fra i più convinti, a Brindisi è proprio lui, il sindaco Mimmo Consales. Pochi mesi dopo il suo insediamento, il 25 ottobre 2012 ha emanato un’ordinanza con la quale intendeva vietare l’accesso nella città delle carovane che fanno intrattenimento con l’impiego di tigri, elefanti, cavalli e scimmiette. Poco dopo ha inaugurato un dog park con tanto di attrezzature per Fido, interamente dedicato al passeggio degli amici a quattro zampe. Nel maggio scorso il circo “Darix presenta Orfei” ha presentato domanda per ottenere le dovute autorizzazioni, una volta individuata l’area in cui intendeva montare il tendone. «Abbiamo scelto Brindisi – racconta Martini – perché c’è tanta richiesta, ci siamo già stati e la risposta che abbiamo, ogni volta, è sorprendente. Alla gente piace il circo e noi lo facciamo con gli animali. Li trattiamo come parte della nostra famiglia, i nostri figli crescono con loro. C’è un elefante che vive con noi da 50 anni, lo ha allevato mio nonno, poi mio padre». Il 15 luglio la risposta del dirigente del settore Attività produttive. Brindisi è una delle poche città (simili prese di posizione spiega l’avv. Cerceo ci sono state a Parma, Modena, Alessandria, Bologna e Pescara, con conseguente guerra di carte bollate) in cui il sindaco ha forzato un po’ la mano, per lo meno stando a quanto su sollecitazione dell’Ente nazionale circhi ha scritto qualche tempo fa in una missiva il prefetto di Brindisi Nicola Prete: ”Pur condividendo la ratio e la finalità del provvedimento – c’era scritto – non può non rilevarsi che lo stesso, in sostanza, intende impedire l’impiego di animali in modi non conformi a condizioni di vita e di igiene, così come tutelati dalle norme di riferimento”. Il Tar è sostanzialmente dello stesso avviso: ha sospeso l’efficacia della nota con cui il Comune chiedeva documentazione riguardo all’impiego di animali. Non ha annullato del tutto l’ordinanza ma l’ha resa sostanzialmente inapplicabile: «La nota con cui il Comune ha chiesto al circo di certificare che non avrebbe impiegato animali – si legge nel provvedimento – richiama impropriamente l’ordinanza che sarebbe invece riferibile ad altra fattispecie». I giudici amministrativi della sezione di Lecce del Tar di Puglia entreranno nel merito il 4 settembre prossimo. «Fino ad allora e ci auguriamo anche in seguito il circo non avrà alcuna autorizzazione – chiarisce Consales – sia chiaro, si va fino al Consiglio di Stato. Restiamo della nostra posizione e la affermeremo finché ci sarà consentito». Si preannuncia, quindi, un lungo botta e risposta tra sindaco e circo dinanzi ai giudici amministrativi di primo e secondo grado.

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