Al Meeting di Rimini la base di Cl tifa per il governo. Ma non a tutti i costi…

24 Ago 2013 19:11 - di Redazione

Al Meeting  2013, giunto alla conclusione, si riscopre governativa.  Applausi a Enrico Letta e a chi vuol sostenere il suo governo.  A Letta, per il Meeting una vecchia conoscenza pur militando in quel centrosinistra con cui Cl è storicamente stata sempre fredda, i seguaci di don Giussani riservano applausi quando chiede, soprattutto al Pdl, di «non interrompere il percorso di speranza che abbiamo cominciato» con il governo delle larghe intese. Mario Mauro, ministro della Difesa ciellino che ha detto addio al Pdl per passare a Scelta civica, sposa appieno l’appello di Letta, condiviso  da tutti gli esponenti della finanza e del sindacato alla settimana riminese. Tutti hanno lanciato un appello chiarissimo alla politica perché non butti a mare la riacquistata credibilità dell’Italia  facendo precipitare il Paese in una crisi al buio.

Governativi sì, ma la “pancia” del Movimento ha anche acclamato gli esponenti del centrodestra  impegnati in questi giorni nel duro braccio di ferro con il centrosinistra. Calorosa  è stata infatti l’accoglienza al segretario del Pdl Angelino Alfano, che sulla durata del governo si è affidato a un pezzo del testo di una canzone di Lucio Battisti («lo scopriremo solo vivendo») manifestando un vero e proprio ultimatum al Pd. E tanti applausi ha incassato Maurizio Lupi: l’altro esponente del Movimento nel governo Letta, ha sì sostenuto la necessità per l’esecutivo di andare avanti, ma non ha fatto mancare le punture di spillo al partito di Epifani sulla decadenza di Berlusconi, cui ha tenuto a ribadire la propria fedeltà. Le  «gerarchie» del Movimento auspiscano in ogni caso la prosecuzione dell’esperienza dell’esecutivo delle larghe intese . «Il governo Letta deve durare. E per tutta la legislatura. Per noi è una scelta di campo», dice Giorgio Vittadini. Un appello condiviso da Bernard Scholz, presidente della Compagnia delle opere, il “braccio economico” del movimento. «Non siamo collaterali a nessun partito e ci interessa solo che il Paese vada avanti. Il valore della stabilità va maggiormente sostenuto dai partiti di governo».

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