Piovono pietre a Pompei: stavolta Bondi non c’è e nessuno tira in ballo il ministro

13 Lug 2013 15:30 - di Redattore 92

Piovono pietre a Pompei, continuano i crolli, stavolta nei pressi del teatro Piccolo. Alcune pietre si sono infatti staccate da un muretto sulla via Stabiana ma stavolta nessuno ha chiesto le dimissioni del ministro dei Beni culturali. Succedeva con Sandro Bondi, contro il quale si mobilitarono i Sovrintendenti di tutta Italia, sobillati dalla sinistra italiana. Oggi che al dicastero c’è un ministro così trendy come Massimo Bray, che ama la taranta, che piace alla sinistra e che viene dal think tank di D’Alema, le responsabilità politiche non esistono più. Meglio dare la colpa al destino cinico e baro, al maltempo, magari allo stesso Vesuvio, che un  paio di migliaia di anni fa, ha provocato il grosso dei danni. In una serie di interviste Bray aveva messo le mai avanti. «Quando rimasi fermo sulla Circumvesuviana – ha premesso – capii ciò che già in fondo sapevo: che i problemi di Pompei vanno ben oltre Pompei». Dalla situazione di difficoltà, spiega, «se ne esce con scelte operative. Col governo adotteremo un piano complessivo», mentre sono benvenute anche «le donazioni liberali». Insomma, i fondi privati «farebbero molto comodo», ma «serve costruire dei modelli precisi di collaborazione pubblico-privato».

Il degrado del sito archeologico è un dato cronico che pare irreversibile. Nel sito archeologico ormai vengono persino coltivati i pomodori e i turisti giapponesi si fanno le foto davanti alle piante anziché davanti ai ruderi. La notizia di ieri è che due guide turistiche, che esercitavano abusivamente nel sito archeologico, sono state denunciate dai carabinieri: si tratta di una 45enne russa residente a Napoli e di una 45enne dell’Uzbekistan residente ad Eboli (Salerno). Le due donne sono state sorprese negli scavi archeologici dove, dietro compenso, stavano espletando abusivamente l’attività di guida turistica in favore di loro connazionali in visita alla città degli scavi. Un malcostume che potrebbe essere debellato facendo semplicemente applicare le regole: ma ora che non c’è più Bondi di Pompei non importa più niente a nessuno.

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