Napoli, i Nas scoprono 37 disabili segregati e nel degrado. Lorenzin: «Operatori indegni»

13 Lug 2013 17:12 - di Antonio Pannullo

Clinica degli orrori scoperta nella notte tra venerdì e sabato dai Carabinieri del Nas di Napoli. I militari sono entrati all’interno di una residenza socio sanitaria a Meta, in provincia di Napoli, trovando una situazione agghiacciante: 37 disabili tenuti in situazione di massimo degrado, affidati alle cure di un operatore socio-assistenziale, che i Nas hanno arrestato «per sequestro di persona, maltrattamenti e abbandono di persona incapace ospite della R.S.A. La struttura è stata poi «sequestrata per gravi carenze igienico sanitarie». Sulla vicenda è intervenuta subito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che dopo aver ringraziato l’opera dei Nas, ha messo immediatamente in moto una task force per controlli severissimi. Lo ha reso noto lo stesso il ministro che si dichiara «a disposizione delle autorità sanitarie locali per eventuali azioni a tutela dei 37 disabili, ancora ospiti della struttura sotto sequestro e si riserva ogni azione contro questi operatori indegni di fare parte del sistema sanitario nazionale». «Non si può più tollerare – precisa il ministro Lorenzin – che la rete sanitaria abbia tra le proprie fila operatori come quelli che avrebbero dovuto curare i 37 disabili ospiti della clinica di Meta e che invece li abbandonavano a una raccapricciante segregazione che lede i principi fonfamentali di dignità dell’essere umano. Strutture come quella messa sotto sequestro a Napoli non dovranno più esistere in tutto il territorio nazionale».

L’operazione dei Nas di Napoli, svolta dopo alcune settimane di verifiche preparatorie, ha interessato una residenza socio sanitaria di cui è legale rappresentante G.A. 60enne di Cava dei Tirreni. «La situazione riscontrata dai CC del Nas – precisa ancora la nota – era assolutamente deprimente, con i poveri disabili trovati perlopiù senza indumento alcuno, in totale promiscuità, uomini e donne, abbandonati a loro stessi». Ancora più grave, sottolineano i Nas, erano le condizioni di «una donna che, probabilmente per non dare disturbo a chi doveva assisterla, era stata rinchiusa a chiave all’interno di un bagno e letteralmente immersa negli escrementi, al buio». La struttura, dal valore complessivo di 2 milioni di euro, è stata sottoposta a sequestro per gravi carenze igienico-sanitarie-strutturali. Sequestrate anche numerose confezioni di farmaci scadute di validità, del valore di circa 500 euro. Sono stati inoltre segnalati all’autorità giudiziaria – precisano i Nas – il legale rappresentante e il direttore sanitario della residenza sanitaria, avendo concorso nei reati di maltrattamento e abbandono di incapace. I 37 ospiti permarranno temporaneamente presso la struttura.

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