Minacce di morte al senatore Pd che difende la Tav: «Sono legittimati da Grillo, Vendola e da altri partiti»

23 Lug 2013 19:21 - di Guido Liberati

«Non hai scampo». Nuove minacce per Stefano Esposito, senatore del Pd noto per le sue posizioni a favore della linea ad alta velocità Torino-Lione. Poco prima di partire in aereo per Roma, il parlamentare ha trovato nella buca delle lettere una busta con una lettera in cui si usano toni intimidatori nei confronti suoi e della sua famiglia. «Ormai la tua vita – dice un passaggio del testo, firmato con la stella a cinque punte che ricorda quella delle Brigate Rosse – non vale più niente». La lettera contro Esposito, che è stata presa in consegna dalla Digos di Torino, prosegue dicendo che «il popolo si è organizzato. Sei il primo della lista. Nessuno è in grado di proteggerti». Esposito aveva definito «vergognosa» la denuncia della esponente No-Tav che ha denunciato maltrattamenti e violenze da parte della polizia. «La manganellata? L’ha presa mentre cercava il corpo a corpo con i poliziotti – ha commentato in un’intervista a Radio 24 – La legalità qual è? Riguarda quelli che fanno il tiro al poliziotto o dei poliziotti che si difendono? Io sono più di sinistra di loro, ma questi sono feccia. Perché la signora non ha fatto subito la denuncia al cantiere? Invece il giorno dopo si è fatta la conferenza stampa con gli altri delinquenti suoi amici». Parole che hanno provocato la reazione degli antagonisti e le minacce di morte. E sulle minacce di morte Esposito ha commentato: «Queste persone sono legittimate da alcuni partiti, forze politiche e personaggi: Cinque Stelle, Vendola e Rifondazione Comunista che parla di occupazione militare. Ci rendiamo contro di cosa è diventata la val di Susa? Camion bruciati ogni giorno, siamo alla mafia senza pizzo».

«Non saranno le minacce vergognose al collega, senatore Stefano Esposito, a fermare il suo impegno civile e politico in favore della realizzazione della Tav Torino-Lione». Così il presidente della Commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama Altero Matteoli. «Desidero fargli giungere, a nome mio personale e dei componenti della Commissione Lavori pubblici del Senato – conclude – piena e convinta solidarietà». Solidarietà bipartisan, che giunge anche dal sindaco di Torino:. Piero Fassino, si è detto «sconcertato e preoccupato» per le intimidazioni firmate no tav. «Destano sconcerto e preoccupazione le parole rivolte al senatore Esposito, a cui vanno la mia solidarietà e la mia vicinanza. Metodi violenti, intimidazioni e minacce non fermeranno l’impegno di un uomo e di un politico che conosciamo per determinazione e impegno». Piena solidarietà anche dal Pdl piemontese. «Gli autori di queste lettere minatorie non sono No Tav, ma sono invece vigliacchetti risibili, violenti quanto si vuole, ma screditati dalle loro stesse gesta. Agiscono come i terroristi – dice Osvaldo Napoli – e come loro si fanno scudo della loro viltà. Da oggi ogni cittadino libero e ogni valsusino che conservi il bene della ragione potrà chiamarsi e farsi chiamare Stefano Esposito».

 

 

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