Meloni replica a Letta sui marò: “Cos’altro deve accettare l’Italia prima di vedere un sussulto di dignità dal governo?”

10 Lug 2013 18:47 - di Redazione

Il rientro in Italia dei due marò Latorre e Girone è “un impegno del nostro governo”. Lo afferma il premier Enrico Letta rispondendo ad una interrogazione di Giorgia Meloni (Fdi) durante il question time alla Camera. Il presidente del Consiglio ha riepilogato rapidamente la vicenda ricordando che ci sono continui contatti tra Italia e India e che l’inviato del governo Staffan De Mistura si è recato tre volte nel paese asiatico per costruire la necessaria fiducia tra i due paesi per chiudere “in modo rapido” la controversia.

Giorgia Meloni ha giudicato insoddisfacente la risposta del premier: “Se il polso che muove gli armamenti delle nostre Forze Armate deve essere così debole – ha dichiarato in aula – forse vale la pena di risparmiare i soldi degli F35 e utilizzare quelle risorse per acquistare una bella partita di spaghetti e mandolini. Il gruppo di Fratelli d’Italia non può ritenersi soddisfatto della sua risposta, presidente Letta, e non intende recedere di un passo sulla vicenda dei due fucilieri di Marina indebitamente detenuti in India, perché è una questione che riguarda non solamente la vita di due nostri militari ma la dignità della Nazione. Penso che l’Italia dovrebbe richiamare il nostro Ambasciatore a Nuova Delhi, per evitare di fargli fare altre figuracce, e che dovrebbe rimandare indietro l’Ambasciatore indiano in Italia così evitiamo di farci raccontare altre menzogne”.

“Presidente Letta – ha aggiunto Meloni –  lei ci viene a raccontare quanto dura il procedimento in India quando il vero tema è che quel procedimento non dovrebbe svolgersi in India. Noi siamo stati molto duri nei confronti del governo Monti per come aveva gestito questa situazione, ma alla goffaggine di quell’esecutivo voi avete risposto con il nulla assoluto. E mi chiedo cos’altro deve accettare l’Italia prima di vedere un sussulto di dignità da parte del proprio governo. Noi abbiamo gli strumenti per far valere le ragioni dell’Italia sul piano internazionale e uno di quelli che avremmo dovuto attivare fin dall’inizio era coinvolgere le Organizzazioni sovranazionali delle quali facciamo parte, perché non facciamo parte dell’Unione Europea solamente per prendere ordini dalla Merkel e non facciamo parte della Nato solamente per mandare i nostri ragazzi a morire in Afghanistan. Noi facciamo parte di queste Organizzazioni anche per avere solidarietà dai nostri alleati nei momenti di difficoltà. E credo che questo sia un tema, presidente Letta, che lei dovrebbe porre a livello internazionale perché non lo farà nessun altro”.

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