Lo strappo di Ed Miliband con i sindacati inglesi: il Pd prenda esempio da questo “rottamatore”

10 Lug 2013 16:25 - di Redattore 54

Svolta storica dei laburisti inglesi: Ed Miliband taglia il cordone ombelicale che lega il partito ai sindacati per “entrare nel XXI secolo”. Una scommessa in vista delle elezioni del 2015. Una mossa che nasce dallo scandalo delle elezioni nel Falkirk pilotate dal sindacato “Unite” e che è stata “benedetta” da Tony Blair. Perché la sinistra ha bisogno di passare dal fronte della conservazione a quello dell’innovazione. Ecco un buon modello per il rottamatore Matteo Renzi prima che le sue esternazioni giornaliere finiscano per bruciare del tutto ogni potenzialità innovativa del personaggio e sempre se il congresso non si ridurrà al riequilibrio col bilancino del potere delle varie correnti. Le affinità ci sono: Miliband ha infatti anche annunciato che sta considerando l’idea di introdurre primarie aperte per la selezione dei candidati alle elezioni politiche nazionali e per la scelta dei sindaci, inoltre il partito laburista possiede storicamente un legame molto forte con i sindacati proprio come avviene per il principale partito della sinistra italiana.

Non è un mistero che sul ruolo dei sindacati (in quanto apparati, s’intende, non certo in quanto organismi di tutela dei diritti dei lavoratori) si giocano molte delle dinamiche interne allo stesso Pd. Un emergente come Stefano Fassina ad esempio li considera interlocutori privilegiati mentre Matteo Renzi ha definito il sindacato “la coperta di Linus della sinistra”. Nell’attaccare la Cgil Renzi non si fa pregare: il sindaco di Firenze non ha gradito lo studio del sindacato sulla crisi economica e l’ha detto chiaro e tondo. “Dire che l’Italia ripartirà nel 2076 è terrorismo psicologico”. E ancora: “C’è una parte del sindacato che deve essere cambiata. Per difendere l’uguaglianza ci vuole un Paese libero e aperto”. Nel suo ultimo libro “Stil novo” torna a parlare contro: “Il sindacato ha avuto una funzione fondamentale in Italia, ma negli ultimi anni si è limitato a difendere solo chi era già garantito: non è un caso se i pensionati sono di gran lunga la categoria più rappresentata”. Ma Renzi avrà il coraggio di seguire Miliband fino in fondo? Tagliare il cordone ombelicale con la Cgil non è impresa di poco conto, ma è sicuramente ineludibile se anche la sinistra italiana vuole entrare nel XXI secolo. E non lo può fare senza assumersi qualche rischio, così come Miliband si è assunto quello di compromettere con la sua svolta la maggior fonte di finanziamento per il Labour, costituita appunto dalle Unions. Il Pd sarà capace, qui da noi,  di “rottamare” la Cgil?

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