La sinistra violenta (forse) potrà finire in gabbia. E questa è già una notizia

29 Lug 2013 18:52 - di Francesco Signoretta

Il Pd finge quasi di non sapere, i quotidiani “democratici” fanno poco rumore perché è meglio che alcune notizie passino sotto silenzio. Qualcosa però sta cambiando, c’è una sinistra che sta perdendo peso e protezioni: è la sinistra dei “presìdi antifascisti”, che erge a eroi i lanciatori di statuette, treppiedi ed estintori; è la sinistra che mette a ferro e fuoco le città in nome del pacifismo, che provoca incidenti ai comizi degli avversari, che va all’assalto dei convegni di destra con sassi e mazze in nome della democrazia. Ed è soprattutto la sinistra che si rende protagonista della guerriglia in Val di Susa e che ama i rave party. Per troppo tempo c’è stata una sorta di diga protettiva e giustificativa, perché il gioco era quello di produrre mediaticamente un’identificazione tra la violenza e la destra, un gioco che ha fatto comodo in primis al Pd e a Sel, che hanno sempre tentato di portare a sé elettoralmente le frange estreme. Ora però, per la prima volta, ad attivisti No-Tav è stata contestata l’accusa di attentato per finalità terroristiche o di eversione dopo i ripetuti attacchi al cantiere di Chiomonte. Di fronte all’evidenza, il Pd resta in silenzio non potendo più “giustificare” le azioni dei No-Tav come “dissenso legittimo” di una parte della popolazione rispetto a una grande opera. Per anni però i cantieri sono stati presi d’assalto sistematicamente con molotov, bombe carta, insulti e agguati agli operai e alle forze dell’ordine. Ora potrebbero non farla più franca. Un’altra notizia su cui si cerca di mettere il silenziatore è quella degli arresti e delle denunce per detenzione di droga che hanno coinvolto giovani partecipanti a un rave party in Liguria. Anche qui bisognerebbe ricordare che c’è sempre stato giustificazionismo per i rave party, nonostante siano nati come feste illegali con musica elettronica, senza autorizzazioni, senza rispetto di normative igenico-sanitarie e con frequenti episodi di aggressioni ai carabinieri e di droga (ci sono state spesso vittime). Di fronte alla degenerazione, una certa sinistra preferisce agire come le tre scimmiette, “non vedo, non sento, non parlo”, forse perché intimamente pensa ancora che i “suoi” siano solo compagni che sbagliano e che gli “altri” debbano tornare nelle fogne. Ma è l’ultima illusione.

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