La compagna di De Cataldo accusa su Fb: anni di violenze. E mostra le foto dei segni sul viso

19 Lug 2013 20:41 - di Redazione

«Minchia che brava persona che sei». «Spero che il premio lo usino per spaccarti la faccia». Sul sito  del cantante Massimo Di Cataldo, in procinto di ricevere il premio Lunezia, è un insulto continuo. Da poco il sito on line di Repubblica ha pubblicato la denuncia choc di Alm, ( Alma Laura Millacci) conosciuta artista visuale e compagna del cantante col quale ha una figlia. Una denuncia che arriva dopo  anni di violenze, secondo quello che racconta ALM dal suo profilo Facebook, corredato da immagini che la ritraggono con i segni delle botte subite. Sangue, occhi gonfi, lividi. Immagini che sono un cazzotto nello stomaco. «Queste foto che ho postato sono di venti giorni fa. Ho pensato a lungo se farlo o meno. Ma credo nella dignità e nel rispetto delle donne», si legge sul sito che Repubblica diffonde. La lettera è indirizzata al compagno: «Caro Massimo Di Cataldo non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili. Tu che ci tieni così tanto alla tua faccina angelica», e continua a raccontare una storia di 13 anni e la scelta di mostrare pubblicamente il dolore. Dice di non agire per spirito vendicativo, «ma per la nostra piccola Rosalù che ha bisogno di un padre e non di un fratellino piccolo e violento. Buona vita Massimino e buon premio Lunezia. Premieranno il tuo grande onore nei confronti di noi donne tutte». Ha deciso di non tollerare più, perché la violenza, questa volta, scrive ancora su Fb, le ha causato un aborto. «Questa volta le botte me le ha date al punto da farmi abortire il figlio che portavo in grembo».  Le botte, del resto, racconta di averle subite anche quando aspettava la prima figlia che «è un miracolo che sia nata». Continua con un appello: «Proteggiamo i nostri figli dalla violenza e non facciamoci ingannare dalle canzoni romantiche». «Mai nessun uomo potrà mai più farmi questo a me e alla vita. E spero che questo outing e sputtanamento pubblico sia utile a tutte quelle donne che subiscono uomini che sembrano angeli e poi ci riducono così».

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