Iraq, assalto alla prigione di Abu Ghraib: decine di morti, 500 evasi, tra cui membri di al Qaida

22 Lug 2013 16:29 - di Antonio Pannullo

Altro che Iraq pacificato. L’intervento occidentale non sembra essere servito a nulla. Il sangue scorre quotidianamente. Nella notte, almeno 41 persone sono morte nel corso di un attacco da parte di gruppi armati a due prigioni nei pressi di Baghdad, dalle quali sono stati fatti evadere almeno 500 detenuti, ma altre fonti parlano di migliaia, fra cui molti elementi di al Qaida. Lo riferiscono fonti del ministero della giustizia iracheno. Una di queste prigioni è quella tristemente nota di Abu Ghraib, a 30 chilometri da Baghdad, resa celebre dallo scandalo delle torture ai prigionieri da parte degli americani nel 2004. Ora è stata riaperta e si chiama Baghdad central prison. Nel corso della sommossa che ha puntualmente seguito gli attacchi alle prigioni di Taji e di Abu Ghraib, rispettivamente a nord e a ovest della della capitale, sono morti ventuno prigionieri e venti tra agenti di polizia, soldati e guardie carcerarie. Negli scontri notturni, durati quasi 10 ore, sono inoltre rimasti feriti 25 prigionieri, ha riferito il portavoce del ministero della Giustizia Wassam al-Fraiji. Il deputato Hakim al Zamili, membro della commissione Sicurezza e Difesa del parlamento iracheno, citato dall’agenzia Nina ha reso noto che vi sono decine di morti e che dapprima sono stati lanciati colpi di mortaio contro le due prigioni e poi sei attentatori suicidi, tre per ogni obiettivo, si sono fatti saltare in aria alle entrate, sotto la copertura di un intenso fuoco di armi medie e leggere.

Ma non è l’unico episodio di guerra civile capitato nel tormentato Paese asiatico: in mattinata un tettorista suicida ha attaccato un convoglio di militari iracheni a Mossul, nel nord, uccidendo almeno dieci persone: otto militari e due passanti. Lo riferisce la polizia irachena. Il terrorista suicida, fa sapere la polizia, era alla guida di un veicolo imbottito di esplosivo. I feriti nell’attentato sono almeno 18. «Un attentatore suicida stava seguendo il convoglio, quando si è fermato in mezzo alla strada facendo detonare il suo veicolo subito dietro», ha detto la fonte.

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