In diecimila a Lampedusa per la Messa del Papa, che lancia una corona in mare: «No alla globalizzazione dell’indifferenza»

8 Lug 2013 15:06 - di Redazione

Prima di scendere sul molo di Lampedusa, ha deposto in mare una corona di fiori per ricordare i migranti morti in mare. Papa Francesco ha inaugurato così la sua visita storica nell’isola, dove lo attendeva una folla di 10mila persone. Sul molo c’erano gruppi di migranti, che ha salutato al suo passaggio. Ha stretto loro la mano, quasi tutti i migranti erano giovanissimi, il Papa ha distribuito sorrisi. Gesti al di sopra di ogni protocollo. «Vi saluto tutti e ringrazio per l’accoglienza, tutti siamo qui oggi nella preghiera e anche per questo non ho parlato. Grazie, grazie», ha detto il Papa. I profughi sono per metà cristiani e per metà musulmani, molti eritrei, tra loro anche tre donne e per la maggioranza sono minorenni. A bordo della “campagnola” scoperta, poi, il Pontefice ha percorso le strade di Lampedusa, salutato e acclamato dalla folla, per dirigersi al campo sportivo “Arena”, in località Salina, per la Messa. È stata la notizia degli «immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte», diventata per lui «una spina nel cuore che porta sofferenza» a spingere il Papa ad andare a Lampedusa, ha detto, per «risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta». Papa Francesco ha poi espresso parole di gratitudine agli abitanti dell’isola definita «faro» di speranza («Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà! Grazie»). Partendo dalle domande bibliche “Adamo, dove sei?” e “Caino, dov’è tuo fratello”, papa Francesco, con riferimento ai naufragi dei migranti, ha detto a che «queste due domande di Dio risuonano anche oggi, con tutta la loro forza». La «cultura del benessere» ci rende «insensibili alle grida degli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. Siamo una società – ha detto- che ha dimenticato l’esperienza delpiangere». Nell’omelia il Papa ha sottolineato in un passaggio a braccio anche il dramma dei migranti di cui sono responsabili i trafficanti di uomini. I migranti «prima di arrivare qui – ha detto – sono passati attraverso i trafficanti, quelli che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per cui la povertà degli altri è fonte di guadagno» e a causa di questi «hanno sofferto».Sono circa diecimila le persone che hanno assistito alla messa nel campo sportivo di Lampedusa, riferisce la sala stampa vaticana.Dopo l’ennesimo bagno di folla, Papa Francesco ha lasciato il campo sportivo per raggiungere la parrocchia di San Gerlando, l’ultimo degli appuntamenti ufficiali della sua visita a Lampedusa. Nella chiesa del paese il Pontefice ha incontrato altri migranti, un gruppo di cittadini di Lampedusa con il sindaco, Giusi Nicolini, e i parrocchiani guidati da don Stefano Nastasi. Anche via Twitter durante la mattinata, l’invito era il medesimo: «Preghiamo per avere un cuore che abbracci gli immigrati. Dio ci giudicherà in base a come abbiamo trattato i più bisognosi».

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