Elisabetta, da “bestia di Satana” a guida turistica sul lago d’Iseo

27 Lug 2013 18:45 - di Redazione

Secondo week-end di lavoro come guida turistica per Elisabetta Ballarin, condannata a 22 anni di carcere per il coinvolgimento nell’omicidio di Mariangela Pezzotta avvenuto nel gennaio del 2004 per mano delle Bestie di Satana. «Voglio solo essere dimenticata» ha detto Elisabetta a chi l’ha fotografata nei pressi del “Centro di informazione e promozione turistica” di Monte Isola, sul lago di Iseo. La donna lavorerà nell’ufficio turistico del Comune ogni sabato e domenica almeno fino a ottobre. Oggi si è presentata con un look molto semplice: capelli raccolti, gonna nera e due perle come orecchini. Dopo aver conseguito la laurea di primo livello (110 e lode) all’Accademia Santa Giulia, Ballarin sta studiando per completare l’Università con il biennio specialistico in Grafica e comunicazione ed è anche per questo che è riuscita a ottenere un posto all’ufficio turistico a Monte Isola. La ragazza, che ha 28 anni, sta scontando la sua pena in regime di semilibertà nel carcere bresciano di Verziano. Nei mesi scorsi l’ex sindaco di Brescia Adriano Paroli aveva sottoscritto la richiesta di grazia presentata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Le Bestie di Satana erano un gruppo di assassini seriale della provincia di Varese responsabili di un’induzione al suicidio e vari omicidi di matrice satanista, che riempirono le pagine di cronaca nera e colpirono profondamente l’opinione pubblica italiana. La notizia arrivò anche all’estero e i crimini della setta vennero definiti dalla ‘“Bbc”  tra i più scioccanti della storia d’Italia dal dopoguerra. La magistratura, con sentenza della Cassazione del 2007,  ha ritenuto i membri della setta responsabili degli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis e del relativo occultamento di cadavere; del suicidio indotto di Andrea Bontade e di altri giovani che avevano rapporti con l’organizzazione.

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