Droga: distrutti 700 chili sequestrati a Roma. Fuori pericolo il 14enne in coma per uno spinello

30 Lug 2013 15:24 - di Redazione

“In fumo” 729 chili di sostanze stupefacenti, sequestrate nell’ultimo anno, in diverse operazioni e servizi antidroga condotti per contrastare lo spaccio nelle piazze della movida romana: i carabinieri del Gruppo di Roma hanno infatti distrutto la droga nell’inceneritore di Ponte Malnome, dell’azienda Ama. Si tratta di 543 chili di marijuana, 172 chili di hashish, 8 chili di cocaina, 2 chili di eroina, 4 chili tra di shaboo, metanfetamina, metadone ed ecstasy. Man mano che veniva sequestrata, la droga è stata custodita nelle sale reperti dei comandi stazione e dei nuclei operativi di presidio nella Capitale. Una volta ottenuto il decreto di distruzione da parte dell’Autorità Giudiziaria, la droga è stata trasportata all’inceneritore sotto la scorta dei carabinieri. Arrivati nell’impianto di smaltimento, e dopo aver messo l’area in sicurezza con una costante vigilanza armata, i militari si sono occupati direttamente delle operazioni di smaltimento dello stupefacente vigilando l’impianto fino a quando anche l’ultimo grammo di droga non è caduto nel forno. Sono state 1334 le persone arrestate per spaccio di droga dai Carabinieri del Gruppo di Roma nell’anno 2012. Quest’anno invece, dal primo gennaio, sono già 850 gli arresti eseguiti dai carabinieri nelle piazze della movida e nelle strade della Capitale.

Proprio la sulla malintesa concezione di droga “leggera” ha rischiato la vita un 14enne pugliese, dimesso oggi dal reparto di Pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi. Il ragazzino era finito in coma, nella notte di domenica, dopo aver fumato, contro la sua volontà, uno spinello a un party. Sull’episodio sono in corso indagini, affidate dopo i primi accertamenti degli agenti della sezione Volanti, alla Squadra mobile di Brindisi. Il 14enne sarebbe stato condotto in un angolo appartato da ragazzi più grandi e costretto a fumare uno spinello, contro la sua volontà. Gli investigatori stanno cercando di appurare quale fosse la sostanza stupefacente utilizzata, se si trattasse effettivamente solo di cannabinoidi, così come rilevato dalle analisi tossicologiche eseguite presso il nosocomio di Brindisi. Il gruppetto di maggiorenni, composto da almeno tre persone, che avrebbe passato lo spinello al ragazzino rischia la contestazione di cessione di stupefacenti aggravata dal fatto che il ricevente è minorenne.

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