Datagate, Snowden vuole restare in Russia. Il Cremlino: niente in contrario

12 Lug 2013 17:32 - di Giovanni Trotta

Alla fine è andata come tutti prevedevano: Edward Snowden, la cosiddetta “talpa” del Datagate, vorrebbe restare in Russia. Lo ha riferito Tatiana Lokshina, dell’organizzazione Human rights watch, presente all’incontro con Snowden all’aeroporto di Mosca dove da 19 giorni è in una specie di limbo, e citata da vari media russi.Snowden ha chiesto ai difensori dei diritti umani di aiutarlo a ottenere asilo in Russia. La Lokshina, presente all’incontro, ha aggiunto: «Lui vuole restare qui, per ora non può andare in America Latina». La Tv statale Rossia 24 ha diffuso una foto di Snowden durante l’incontro con i difensori dei diritti umani all’aeroporto di Mosca, in tutto 13. Alla destra della “talpa” del Datagate, in camicia grigia e apparentemente dimagrito, c’è Sara Harrison, la legale di Wikileaks che lo segue sin dal suo arrivo da Hong Kong. È la prima immagine dopo diverse settimane dalla fuga dell’ex agente della Cia. C’era ovviamente una folla di giornalisti all’incontro, che si è svolto nella zona transiti con forti misure di sicurezza. L’incontro era off limits per la stampa, ma diversi reporter hanno acquistato un biglietto low cost per poter accedere alla zona dell’evento. Il Cremlino non ha ancora ricevuto la richiesta di Snowden ma le condizioni restano le stesse: lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin, citato dalle agenzie russe: «Se le notizie corrispondono alla verità, per noi come punto di partenza restano le dichiarazione fatte da Putin», ha dichiarato, ricordando che il presidente russo aveva posto come condizione per l’asilo che Snowden cessasse la sua attività ai danni dei «nostri partner americani». Ma, a quanto pare, Snowden non intende più danneggiare gli Usa: lo ha annunciato il deputato putiniano Viaceslav Nikonov dopo aver partecipato all’incontro all’aeroporto di Mosca. Snowden «ha detto di essere a conoscenza di questa condizione e ha detto che può accettarla facilmente», ha spiegato il deputato Nikonov riferendosi alla condizione posta da Putin per l’asilo, ossia smettere di danneggiare gli interessi degli Usa. «Lui non intende danneggiare gli Usa dato che è un patriota del suo Paese», ha aggiunto. Snowden «ha detto di aver già raccontato tutto quello che sapeva», ha riferito ancora Nikonov. Occorreranno circa 2-3 settimane per completare l’iter dell’eventuale concessione di asilo politico a Snowden, ha poi riferito alla tv Rossia 24 l’avvocato Anatoli Kucerena, che ha partecipato all’incontro. Kucerena ha aggiunto che Snowden vuole scrivere una lettera a Obama per raccontare delle violazioni dei diritti umani fondamentali.

Infine, si è appreso che, sì, Snowden vuole un asilo almeno temporaneo in Russia ma non esclude di andare poi in America Latina: lo ha riferito Serghiei Nikitin, capo dell’ufficio moscovita di Amnesty International: «Vuole ottenere asilo politico, almeno come protezione temporanea, in Russia. Ma le sue azioni successive non sono chiare,» ha spiegato. «Snowden ha detto che potrebbe andare in un Paese dell’America Latina», ha proseguito. «In ogni caso, ha bisogno di documenti per lasciare il territorio dell’aeroporto di Sheremetevo», ha concluso il capo dell’ufficio moscovita di Amnesty International. Intanto il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, è arrivato nella capitale uruguaiana MOntevideo, dove parteciperà al vertice del Mercosur, poche ore dopo il suo collega boliviano, Evo Morales. I due parteciperanno al vertice insieme ai presidenti di Brasile, Dilma Rousseff; Argentina, Cristina Fernandez de Kirchner e Uruguay, José Mujica: nella riunione si dovrebbero approvare dichiarazioni sulle rivelazioni del cosiddetto Datagate sullo spionaggio Usa in America Latina, la richiesta di asilo di Edward Snowden.

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