Caso Abu Omar: catturato a Panama l’agente Cia che organizzò il rapimento

18 Lug 2013 19:34 - di Redazione

È stato arrestato a Panama Robert Lady, ex capocentro della Cia coinvolto nel caso Abu Omar: il ministro della Giustizia Cancellieri ha firmato la richiesta di fermo provvisorio e ora ci sono due mesi per chiedere l’estradizione. L’ex Guardasigilli Paola Severino a fine dicembre scorso aveva deciso di diffondere ricerche in campo internazionale solo per uno tra i 23 americani che sono stati condannati in via definitiva per il sequestro di Abu Omar, appunto l’ex capocentro della Cia di Milano Robert Seldon Lady. La procura generale di Milano aveva chiesto provvedimenti analoghi per tutti i condannati. L’ex ministro, dopo una valutazione su ciascuna delle richieste, decise di inviare l’istanza solo per Lady, che il 19 settembre è stato condannato dalla Cassazione a una pena superiore, pari a 9 anni, contro i 7 anni degli altri 22 esponenti della Cia. L’ex imam di Milano, Abu Omar fu sequestrato il 17 settembre 2003 da uomini della Cia e trasferito in Egitto. L’operazione fu giustificata come una “extraordinary rendition”, il sequestro di un sospetto terrorista effettuato al di fuori delle procedure legali. Ne scaturì un’inchiesta della Procura di Milano condotta dai pm Armando Spataro e Ferdinando Enrico Pomarici che chiamò in causa anche esponenti dei servizi italiani tra i quali l’ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari. L’agente Lady, intervistato a proposito del mandato di cattura internazionale, aveva ribadito la giustezza della sua missione: «La Cia è l’avanguardia della democrazia nel mondo. Non rinnego nulla. L’operazione Abu Omar è la migliore missione che abbia mai compiuto».

Sulla vicenda era intervenuto anche Giorgio Napolitano: ad aprile aveva disposto la grazia per uno dei condannati, il colonnello Joseph Romano III, comandante nel 2003 della base Usa di Aviano, in Friuli. Proprio ad  Aviano Abu Omar fu caricato su un aereo e portato nella base di Ramstein, in Germania, e da qui fatto proseguire per il Cairo, dove venne consegnato alla polizia egiziana.

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