Atene licenzierà migliaia di dipendenti pubblici su richiesta di Ue e Fondo monetario

18 Lug 2013 17:24 - di Giovanni Trotta

Con un voto a tarda notte il parlamento greco ha approvato un contestato piano che prevede il licenziamento di migliaia di dipendenti del settore pubblico. Mentre all’esterno una folla di manifestanti, alcuni in lacrime, protestava contro il provvedimento, i tagli sono passati con il voto di 153 dei 300 deputati.Il piano di licenziamenti era stato richiesto dai creditori internazionali dell’Unione Europea e dal Fondo Monetario internazionale come condizione per il versamento di un prestito da sette miliardi di euro. Secondo lo schema approvato, oltre quattromila lavoratori del settore pubblico, soprattutto insegnanti e dipendenti delle amministrazioni locali, perderanno il posto di lavoro entro l’anno. Altri 25mila riceveranno il 75% del salario ancora per otto mesi, dopo di che verranno licenziati se nel frattempo non saranno stati trasferiti ad altri incarichi. Prima del voto, il capo del governo Antonis Samaras ha annunciato in televisione il primo taglio delle tasse in quattro anni, con una riduzione dell’Iva per i ristoranti dal 23 al 13% a partire dal primo agosto, nel pieno della stagione turistica. Il voto era considerato un importante test per la tenuta del governo, ridotto a un’alleanza fra il partito socialista Pasok e i conservatori del partito Nuova Democrazia del premier Samaras, dopo la recente uscita dall’alleanza di Sinistra Democratica (Dimar) a causa della chiusura della televisione pubblica. Intanto per oggi è vietata ogni manifestazione, nel timore di scontri in occasione della vista del ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble, probabilmente l’uomo più odiato oggi dai greci. L’area del centro, compresa piazza Syntagma davanti al parlamento, è stata chiusa da un robusto cordone di polizia. Emblematico del clima che si respira ad Atene è il fatto che sino alla tarda serata di ieri non fosse stato ancora reso noto il programma della visita del ministro tedesco, mentre le misure adottate dalla polizia greca sono draconiane, analoghe a quelle poste in atto in occasione della visita della cancelliera tedesca Angela Merkel ad Atene nell’autunno del 2012. A sorpresa, si apprende, Schaeuble ha annullato l’incontro da egli stesso richiesto con l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Ieronymos. Osservatori politici locali sostengono che si è temuto che Ieronymos, come è solito fare spesso davanti alle telecamere, potesse esprimersi contro i Memorandum e le rigide misure economiche che la Grecia è stata costretta ad accettare. Il ministro tedesco offrirà alla Grecia un aiuto di 100 milioni di euro per finanziare un programma di sostegno alle piccole e medie imprese, secondo quanto riferiscono fonti del ministero greco delle Finanze. il ministro tedesco avrà colloqui in giornata con il suo omologo greco, Yannis Stournaras, e il primo ministro Antonis Samaras. Da Bruxelles intanto si plaude al disegno di legge greco sulla riforma dell’amministrazione pubblica, ma «ci sono altre decisioni che il governo deve prendere prima del prossimo esborso di aiuti», ha detto il portavoce del commissario agli Affari economici Olli Rehn. A fine settimana, ha spiegato, ci sarà una verifica con la troika degli impegni del governo e, se avrà ottemperato alle richieste, la prossima settimana una riunione dell’Euro working group darà il via libera alla tranche di aiuti.

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