70 anni fa lo sbarco degli americani in Sicilia: ma oggi le stragi compiute non sono più tabù

10 Lug 2013 20:36 - di Redazione

Nel settantesimo anniversario dello sbarco angloamericano in Sicilia (9-10 luglio 1943) si riaprono i dossier sulle stragi compiute dagli americani nei sei giorni di guerra che infiammarono il territorio da Gela a Vittoria e durante i quali i soldati dell’Operazione Husky si macchiarono di crimini di guerra sia contro i civili sia contro i militari italiani e tedeschi presi prigionieri.

Biscari, Comiso, Vittoria, Passo di Piazza, sono i nomi delle località siciliane dove si sono consumate le stragi ricostruite nei saggi Uccidi gli italiani di Andrea Augello (strage di San Pietro di Caltagirone, località Biscari), Gela 1943 di Fabrizio Carloni (strage dei carabinieri a Passo di Piazza  sulla quale la Procura Militare di Napoli ha aperto un fascicolo ) e nel recente Obiettivo Biscari di Domenico Anfora e Stefano Pepi che documenta, per la prima volta, la strage di Comiso  nella quale vennero fucilati soldati italiani e tedeschi, e ricostruisce l’omicidio di Giuseppe Mangano, podestà di Acate, ucciso nei pressi di Vittoria insieme al figlio Valerio e al fratello Ernesto. Nell’Operazione «Husky», l’assalto alla Fortezza Europa, gli anglo-americani misero in campo 180 mila uomini, 1800 mezzi da sbarco, 600 carri armati, 4 mila aerei. Sulla spiaggia di Gela si trovarono di fronte alla resistenza disperata dei soldati della Livorno, della Goering e di gruppi di civili. La reazione degli americani, caricati dalla parola d’ordine del generale Patton: «Kill, kill and kill some more» fu violenta.

Il senatore del Pdl Andrea Augello, oggi impegnato in un convegno sullo sbarco organizzato dalla Regione Sicilia e dalla Provincia di Catania, ha sottolineato che per la prima volta l’anniversario dello sbarco di Gela viene celebrato dalla stampa nazionale dedicando la dovuta attenzione alle vittime dei crimini di guerra commessi da diverse unità dell’esercito degli Stati uniti in Sicilia. “Mi sembra che lo sforzo di ricerca della verità, al quale ho dato il mio piccolo contributo, abbia aperto una breccia, destinata ad allargarsi per effetto dell’attenzione dei media in questi giorni”.

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