Nella più torrida estate della Repubblica si prepara lo scontro finale. Il tempo del governo sta per scadere

21 Giu 2013 9:48 - di Gennaro Malgieri

Solstizio d’estate. Comincia la stagione più bollente degli ultimi anni. Non solo in senso meteorologico. Politicamente sarà anche più torrida. Dopo la sentenza della Corte costituzionale chi ritiene che nulla accadrà fino alla pronuncia della Cassazione sul processo Mediaset e, dunque, sulla permanenza o meno di Berlusconi in Parlamento, s’illude. O è un ingenuo. Come coloro che continuano a sostenere che il governo non teme scossoni dagli eventi che stanno precipitando. Dal “gabinetto di guerra” di Palazzo Grazioli trapela un’altra verità: far saltare il tavolo in tempi brevissimi con il pretesto dell’Imu che non è stata abolita e dell’aumento dell’Iva che non viene bloccato.

Poi si dice anche che non si sono rispettati i “patti”. Quali patti? Quelli che prevedevano una sorta di salvacondotto del Cavaliere in cambio di una collaborazione responsabile alla governabilità. E’ credibile? Per niente. Anzi è folle che lo si possa soltanto immaginare ed infatti nel Pdl nessuno ci ha mai creduto a questa bubbola giornalistica. Chi avrebbe potuto alzare il telefono e chiedere ai magistrati di mutare orientamento nei confronti dei processi nei quali è imputato Berlusconi? Ma anche la fola secondo la quale il presidente della Repubblica non si sia adoperato per determinare una sentenza diversa della Consulta non sta in piedi. Ce lo vedete Napolitano che chiama uno per uno i giudici costituzionali ed impartisce loro disposizioni di qualsiasi genere? Ma neppure nel libero Stato di Bananas…

Sgombrato il campo dalle ricostruzioni mediatiche, resta la convinzione che non tutto filerà liscio perché se davvero Berlusconi corre il rischio di essere “espulso” dal Parlamento, il suo partito non se ne starà certo con le mani in mani attendendo l’irreparabile. Qualcuno dice che il governo più che i giorni ha le ore contate. Probabilmente non è proprio così, ma nessuno può escludere che nel corso delle prossime settimane qualcosa di irreparabile accadrà. E sarà, quasi certamente, un “incidente” parlamentere che metterà le forze politiche (che sia il Pd o il Pdl non è importante) nelle condizioni di staccare la spina al governo ed aprire un’altra fase che sarà caratterizzata da uno scontro totale.

A sinistra s’immagina una nuova coalizione, finalmente di “cambiamento” alla Bersani, con dentro anche i grillini o buona parte di loro; nel partito berlusconiano si intende giocare, con poche chances a dire la verità, la carta delle elezioni anticipate che il capo dello Stato, soprattutto in presenza di un’altra maggioranza, non concederà mai dal momento che mandare al voto gli italiani con una legge dichiarata parzialmente incostituzionale significa far eleggere un Parlamento illegittimo e dunque a rischio di decadenza immediata. Uno scenario catastrofico sotto tutti i punti di vista.

E allora? A quanto pare nessuno sa come uscirne, a meno di non mettere nel cassetto la sentenza che ha squassato il quadro politico e fingere che non esista: prospettiva irreale, naturalmente. Il governo potrebbe portare in Parlamento un disegno di legge sull’ineleggibilità, agire sull’Imu e sull’Iva come chiede il Pdl e provare a calmare le acque almeno fino a quando la Cassazione dirà la sua. Ma se anche dopo l’ultimo grado di giudizio restasse in piedi l’interdizione dai pubblici uffici per il Cavaliere – e questa potrebbe cadere soltanto con un rinnovamento del processo (prospettiva remotissima) – la fine del governo sarebbe soltanto rinviata.

In questo clima chi e come penserà ai nostri non pochi guai economici e sociali? Il Solstizio d’estate un tempo segnava il ritorno della speranza e prometteva un periodo di fecondità e di serenità. Adesso perfino uscire di casa è una maledizione per l’insopportabile clima che si è instaurato. Ed è un accidente storico-meteorologico se la coincidenza tra la calura che ci opprime e la politica che ci angoscia rende invivibile la nostra esistenza. Meglio, molto meglio l’Equinozio d’autunno dal quale notoriamente non ci si attende molto…

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