Nella melma della crisi spunta una buona notizia: l’Italia ha le acque più pulite d’Europa. Lo sa anche la Merkel…

17 Giu 2013 18:41 - di Desiree Ragazzi

Dal Veneto alla Sicilia le nostre acque sono sempre più pulite e balneabili e fanno invidia e mezza Europa: nel 2012 il 96,6% è risultato a norma. Il dato è contenuto nel Rapporto annuale del ministero della Salute che ha censito anche la presenza di 61 punti di balneazione non conformi, l’1,3%, e di un’ “acqua chiusa” alla balneazione. Il rapporto si basa sui dati forniti dalle Regioni su 5509 punti di balneazione in tutta Italia, di cui 4880 costieri e il resto lacustri o fluviali, che rappresentano più di un quarto di tutti quelli registrati in Europa. La classificazione delle acque è definita sulla base delle concentrazioni di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli. Soddisfatto il ministro per la salute, Beatrice Lorenzin: «Non solo c’è stato un miglioramento, ma siamo praticamente tra i primi in Europa per la balneabilità delle acque marine e anche per lo stato delle acque interne». Si tratta di un dato, ha affermato, «che possiamo trasmettere con grande soddisfazione non solo ai cittadini ma anche ai milioni di turisti che da tutto il mondo vengono a trascorrere le vacanze in Italia». Con oltre cinquemila e 500 aree di balneazione, ha sottolineato Lorenzin, «l’Italia è il paese con il maggior numero di acque, pari a più di un quarto del totale europeo. La percentuale delle acque conformi alla balneazione del 96%, con un aumento del 4,8% rispetto al 2011. Il dato è che le acque marine conformi per la balneazione sono passate dal 91,9% del 2011 al 96,6% del 2012, mentre le acque interne sono passate dall’85,8% di conformità al 91,6% registrando un aumento del 5,8% di acque balneabili». Si tratta, ha aggiunto il ministro, di «un ottimo risultato, che acquista il significato ancora più rilevante se si tiene conto dell’estensione della costa italiana, di circa ottomila chilometri. È un elemento confortante». Questo quadro, ha inoltre rilevato Lorenzin, «ci porta quasi al cento per cento dei dati di sicurezza e ritengo che ci sia stato un miglioramento notevole negli ultimi anni pari a circa il 6% in più di zone balneabili». Ovviamente, ha poi precisato, «bisogna fare di più nelle aree fortemente urbanizzate e verso le grandi città». Il miglioramento però c’è stato e ciò, ha chiarito Lorenzin, «grazie all’applicazione delle misure della nuova direttiva europea del 2006, che prevede un lavoro sinergico con i territori e le istituzioni, coinvolgendo anche i cittadini». Quest’anno inoltre, ha concluso, «anche grazie al portale del ministero sarà possibile monitorare durante l’arco della stagione lo stato delle acque: i cittadini avranno una serie di informazioni in più e potranno anche segnalarci eventuali disfunzioni». Una bella notizia, nell’estate della crisi e della recessione. Ma anche una conferma per chi viene da anni in Italia, come la Merkel, un’habitueè delle isole del golfo di Napoli e della costiera amalfitana.

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