Il Pdl fa autocritica e va in pressing su Letta: «Serve un cambio di passo sulle nostre priorità»

11 Giu 2013 9:55 - di Desiree Ragazzi

Nel day after della sconfitta, il Pdl non si ripiega su se stesso ma fa autocritica e cerca di imprimere un’accelerazione all’azione di governo. Perché se è vero, come ha più volte detto Enrico Letta, che il voto ha “premiato” le larghe intese, è anche vero che ha gratificato esclusivamente il Pd. Non a caso Angelino Alfano – intervistato dal Foglio – incalza: va bene il carattere di necessità, ma il governo deve avere una missione autonoma. Se il tema del governo di necessità, puntualizza, «si ripete come una giaculatoria politica, il risultato è che quel che appare, anche al di là delle intenzioni di un presidente dell’esecutivo che ha voglia di fare nel tempo giusto le cose giuste, è un governo senza una sua missione autonoma, senza la capacità di indicare un percorso non asfittico dentro la grande crisi europea, che condiziona la vita quotidiana di milioni di italiani». Il Pdl torna quindi a fare pressing al Pd sugli obiettivi da raggiungere nel più breve tempo possibile. Sulla stessa linea Maurizio Lupi che intervistato da la Repubblica dice senza peli sulla lingua: «Il governo non rischia, ma deve attuare il programma altrimenti non recupereremo la disaffezione dei cittadini». Il ministro dei Trasporti sottolinea che «la materia più sentita è la politica economica, per cui l’imperativo morale sono crescita, occupazione, famiglie e imprese». Lupi riflette anche sui risultati dei ballottaggi nei Comuni: «Il Pdl deve cambiare sul territorio, deve ripensarsi ma la segreteria di Alfano non è in discussione». «È evidente che siamo di fronte a una sconfitta – spiega – che comunque in parte immaginavamo dopo i risultati del primo turno, ma ci sono elementi che oggettivamente preoccupano. Innanzitutto viene confermata la disaffezione e l’astensionismo, dato che deve far riflettere tutti». Per il ministro occorre riflettere «sullo scopo per cui con responsabilità Berlusconi e il Pdl hanno fatto nascere un governo del tutto eccezionale in un momento di eccezionale crisi economica», «il punto è che dobbiamo fare le cose, le istituzioni devono tornare ad essere vicine ai cittadini dando un contributo reale a un Paese che vuole tornare ad essere positivo. Realizzare il programma di governo è l’unico modo per riconquistare la fiducia dei cittadini in un momento in cui non votano nemmeno i sindaci». Urge per Lupi anche un ripensamento del Pdl, creando e rinnovando «una classe dirigente sul territorio». La debàcle offre l’assist anche a  chi da sempre propone il ritorno a Forza Italia. Giancarlo Galan intervistato da La Stampa auspica per il partito un “ritorno” allo spirito del ’94. «Già alle politiche abbiamo nascosto la nostra crisi dietro la performance eccezionale di Berlusconi – spiega l’ex governatore del Veneto ed ex ministro – Ci siamo illusi di essere al 24%, in salita, in vantaggio sulla sinistra. Se invece avessimo avuto il coraggio di guardare un po’ di segnali, avremmo capito».

 

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