Il figlio del boss Provenzano: «Mio padre in carcere viene trattato senza umanità»

29 Giu 2013 18:11 - di Redazione

Il figlio del capomafia Bernardo Provenzano, Angelo, ha presentato un esposto ai carabinieri di Parma, città in cui il boss è detenuto, denunciando «lo stato di degrado, di abbandono fisico, l’assenza di igiene» in cui versa il padre «trattato – scrive – in dispregio a tutti i criteri minimi di umanità». La decisione di sporgere denuncia è stata presa dopo l’ultima visita al carcere – il boss è ricoverato da settimane per un’infezione – dove Angelo Provenzano è andato per avere notizie sulla salute del padre. Dal penitenziario hanno consegnato a Provenzano junior la biancheria del detenuto che – dice la denuncia – è «in condizioni igieniche incompatibili con il minimo senso di decenza, testimoniando l’abbandono igienico totale in cui versa”. “La biancheria – si legge nell’esposto – era intrisa di urine e macchiata fin sulla parte che copre le spalle, risultando palesemente bagnata, oltre che piena di macchie già presumibilmente asciugatesi, nonché emanante un insopportabile fetore».

Provenzano junior fa, inoltre, presente «che negli ultimi tempi, su disposizione del carcere, non sono stati più fatti entrare né accappatoi, né asciugamani (poiché, si dice, sia impossibile fare la doccia al detenuto)». Tutti elementi che spiegherebbero, secondo i familiari del boss, le infezioni di cui soffre. Da mesi il legale del capomafia Rosalba Di Gregorio chiede invano la revoca del 41 bis per il padrino di Corleone, affetto da diverse patologie neurologiche, cardiache e da una recidiva del tumore alla prostata. Il boss viene alimentato con un sondino e non è più in grado di deambulare da solo. Provenzano è stato catturato l’11 aprile 2006, dopo 43 anni di latitanza. Un record mondiale nella storia dei boss criminali.  In precedenza era già stato condannato in contumacia a tre ergastoli e aveva altri procedimenti penali in corso. Al momento dell’arresto, al presidente del Senato Piero Grasso, all’epoca capo dell’antimafia, Provenzano era apparso «imperturbabile. Ho visto un signore di 73 anni dalle guance rubizze, una bella pelle fresca… Si vede che la vita in campagna mantiene giovani», aveva commentato Grasso.

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